Barreca e il suo “Eppure adesso suono”: “Dalla musica di oggi, a volte, mi sento tradito”
Il nuovo disco di Barreca “Eppure adesso suono” è un disco fatto alla vecchia maniera, figlio di due mondi diversi.
In un mercato musicale prodotto per buona parte al computer, tra suoni digitali e beat maker, c’è ancora una schiera di artisti che ama lavorare come una volta: chiudersi in studio con musicisti e autori e curare ogni singolo dettaglio del proprio album, dagli arrangiamenti alle esecuzioni, in una continua sinergia tra le parti.
A questa sempre meno folta folla appartiene il cantautore Domenico Barreca, con cui abbiamo scambiato due chiacchiere in merito al suo nuovo disco “Eppure adesso suono”. Domenico Barreca, in arte Barreca, nato 1986 a Taurianova (RC), nutre fin da giovanissimo un amore viscerale per la “canzone d’autore” italiana. Dopo un primo progetto musicale sotto altro nome, con cui si è aggiudicato la III Edizione del contest per Artisti e Band Emergenti del MEI di Faenza, nel 2020 pubblica “È tutto qui”, singolo apripista al disco “Dall’altra parte del giorno”, il suo primo album di inediti come Barreca, uscito il 19 gennaio del 2021, da cui “Eppure adesso suono” parte per andare in nuove direzioni.
Questo nuovo album infatti, arrangiato e prodotto da Riccardo Anastasi, con testi e musica a cura di Benedetto Demaio, racchiude e concilia due diverse anime: una ha carattere etnico, attraverso sonorità mediterranee, mentre l’altra ha tratti più sofisticati. Nato dopo tre lunghi mesi in studio, il disco esprime una profonda istanza comunicativa, la necessità di “comunicare, nonostante i tempi difficili che stiamo vivendo. Godersi le piccole cose e ritrovare il suono come istinto primordiale” racconta Barreca, “Il giorno in cui non avrò più nulla da dire scenderò dalla giostra”. Dieci brani, ognuno dei quali con un impasto e una tematica ben precisa, in cui, con uno sguardo qui curioso e leggero, lì più profondo, si raccontano le storie degli altri in sinergia con l’espressione di riflessioni più intime e personali.
Il disco è arricchito da incontri musicali importanti, sfociati in collaborazioni caratterizzate da sintonia e complicità artistica: il cantautore Mauro Ermanno Giovanardi – 4 volte premio Tenco, già fondatore e voce del gruppo “La Crus”. – ha preso parte al brano “Ma anche d’amore”, in cui si cimenta assieme a Barreca nel ruolo di cantastorie. E torna la già collaudata collaborazione con il cantante Peppe Voltarelli in “Che fortuna!”, dove gli artisti si dilettano in un duetto scanzonato e ironico. Sinergie e opportunità nate come si faceva in passato, dai concerti condivisi e dalle affinità, sfociati poi in un’autentica amicizia.
Dal punto di vista musicale, l’album è suonato dall’inizio alla fine con un’attenzione maniacale ai particolari, alle sfumature. Basti pensare “che su uno dei brani, “Mercurio”, c’è un intro suonato da una particolare tipologia di chitarra. Abbiamo cercato chi fosse specializzato nell’esecuzione su quello strumento perché suonasse nel disco, anche solo per poche battute”. Tutti gli interpreti in gioco al servizio della musica dell’album, perché nulla qui è scritto a tavolino. Una profonda differenza rispetto ai tormentoni che spadroneggiano in questi giorni. “Ho talmente tanto rispetto nei confronti della musica” ha sottolineato Barreca, “che a volte mi sento tradito dalla musica di oggi. Certo la musica è anche leggerezza, ma serve il contenuto. L’arte va rispettata. Anche quando suonavo la musica dei grandi cantautori, sentivo di avere una missione da compiere e di doverlo fare con serietà e dedizione”.
di Federico Arduini
4
VOTO:
“Eppure adesso suono” è un disco che si apprezza un pò di più con ogni ascolto, tra le tante sfumature e le storie raccontate.
Un buon disco, suonato e pensato come un tempo.
Non di facile ascolto per chi è abituato a stili e canzoni più commerciali. Servirebbe un brano che possa fare da chiave e avvicinare anche quel pubblico.
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