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Moss: Book II

Moss: Book II

Moss: Book II sarebbe stato un tempo solo il sogno dei nerd e invece oggi è pura realtà. Realtà virtuale per l’esattezza che ci restituisce un’esperienza immersiva e di gioco incredibile.
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Oltre i free roaming più sofisticati delle ultime generazioni di console e PC, che senza requie si sfidano a colpi di grafiche poligonali ultra-realistiche, sopraffini effetti di ray tracing, nonché mappe di mastodontici livelli estesi per decine di chilometri quadrati, c’è quella che inizia a farsi strada come la vera next gen dell’intrattenimento videoludico. E non certo per una mera questione di bruta potenza computazionale e audiovisiva, bensì per l’indiscussa superiorità data dall’incommensurabile immersività dell’esperienza di gioco, con conseguente ineffabile coinvolgimento dell’utente. Se il videogame fruito attraverso la parete di uno schermo, gigantesco e in ultra definizione per quanto sia, riuscisse come per magia a risucchiare fisicamente al suo interno il giocatore rendendolo protagonista anima e corpo del mondo di gioco, non sarebbe il massimo del coinvolgimento sensoriale? E non è forse questo ciò a cui i (migliori) videogame puntano da sempre nonché lo zenit del famoso flow – in inglese, flusso (di attenzione da parte dell’utente) –  perseguito da ogni designer di prim’ordine? Un tempo sarebbe sembrato il sogno bagnato di un nerd, ma da qualche anno è ormai la realtà. Quella virtuale, per la precisione. Le interfacce VR (acronimo di virtual reality, in inglese) diventano sempre più comode e leggere – all’inizio si parlava di caschi, oggi di visori, domani magari di semplici occhiali – libere da cavi e indipendenti da computer di supporto; mentre il catalogo dei titoli disponibili si fa sempre più nutrito, tra videogame e applicazioni che spaziano nei generi più disparati. E la realtà virtuale non lesina viaggi nella fantasia: gli amanti delle atmosfere fiabesche andranno matti per l’eccellente Moss: Book II, che riporterà gli utenti nel fatato regno di Moss, dove nelle vesti di uno spirito guardiano bisognerà tornare in aiuto dell’intrepida topolina Quill, affiancandola nella sua emozionante epopea. La caratterizzazione di ambienti e personaggi e la direzione artistica impeccabile, unita alla suggestiva colonna sonora, regalano l’illusione di trovarsi all’interno di un lungometraggio animato sullo stile Pixar. Un’avventura platform piena di azione ed enigmi da risolvere, che raggiunge inedite vette di eccellenza nel panorama dei videogame VR. Abbiamo avuto l’occasione di porre qualche domanda a Doug Burton, uno dei progettisti del gioco. “Quale aspetto di Moss Book II ritieni sia più innovativo e interessante rispetto al primo episodio e al panorama dei giochi attualmente disponibili sul mercato VR?” Doug: “L’esperienza narrativa in Moss Book 2 e Book 1 spicca ancora nell’attuale panorama dei giochi VR. Ci siamo davvero presi molta cura per assicurarci che i giocatori possano godersi al meglio il viaggio di Moss senza stancarsi. Un mix ben bilanciato di gameplay e narrazione è ciò che distingue Moss, e Moss Book 2 migliora ulteriormente questi aspetti. La possibilità di approfondire la storia, lo scenario e i personaggi di Moss, offrendo al contempo al giocatore più modi di interagire, più strumenti con cui giocare e un ambiente più vasto da esplorare, fa sì che Moss Book 2 sia qualcosa che i giocatori che hanno apprezzato il capitolo precedente troveranno irresistibile”. “Puoi raccontarci qualche aneddoto divertente relativo alla realizzazione del gioco?” Doug: “La maggior parte dei momenti divertenti in fase di sviluppo deriva da piccoli bug, personaggi o oggetti che non reagiscono come ci si aspetterebbe. Ogni settimana, attraverso un thread (cioè un gruppo di discussione online) visioniamo e condividiamo quello su cui si è lavorato. Di solito è lo spazio per mostrare le implementazioni imminenti e aggiornare il team sui progressi delle varie funzionalità del gioco. Tuttavia, era anche un ottimo spazio per mostrare alcuni bug divertenti. Le scene di Moss sono caratterizzate da un’arte e da un’animazione straordinarie, quindi quei bug in particolare sembravano mostrare un attore che mentre interpreta un personaggio sbaglia la scena. Quill può essere così realistica che quando guarda nella direzione errata o compie un’azione sbagliata può davvero sembrare un’attrice che si diverte a scherzare anziché seguire la sceneggiatura”. “Come vedi il presente e l’immediato futuro dei giochi VR?” Doug: “Il presente e il futuro dei giochi VR assistono a  un rapido miglioramento dell’hardware. Ogni anno i visori migliorano le loro caratteristiche, diventando più piccoli e leggeri. Il tracciamento delle mani sembra essere una tendenza davvero entusiasmante per i giochi VR e AR. Il miglioramento delle telecamere pass-through – che integrano ambienti ed elementi reali con i corrispettivi virtuali – mostra sempre più che i confini tra i giochi VR e AR (Augmented Reality, cioè in realtà aumentata) stanno per fondersi insieme. Ciò significa che inizieremo a vedere alcuni giochi davvero interessanti che sarebbe stato difficile concepire solo pochi anni fa. In generale ritengo che l’hardware stia diventando una barriera sempre meno significativa per l’ingresso nella VR. In un paio d’anni si spera che saremo in grado di indossare un visore con la stessa facilità con cui apriamo un’app sul nostro cellulare”. Trailer del gioco: https://youtu.be/Oc6sMPg02M4 Presentazione del gameplay: https://youtu.be/bxtrDnHa4Pw   di Piermarco Rosa
4.5

VOTO:

aspetti positivi
Direzione artistica, narrazione e meccaniche di gioco da applausi

Aspetti negativi
Consigliabile aver già giocato il primo episodio della serie per potersi godere appieno questo

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