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Brunori Sas, per la prima volta fuori dalla sua comfort zone: “Se va male a Sanremo ho sempre il piano B”

Nuovo disco per il cantautore, nuova data al Circo Massimo di Roma e un nuovo spirito fatto di leggerezza e consapevolezza ad accompagnarlo nella prossima avventura sanremese. Perché comunque vada, sarà un successo

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Brunori Sas, per la prima volta fuori dalla sua comfort zone: “Se va male a Sanremo ho sempre il piano B”

Nuovo disco per il cantautore, nuova data al Circo Massimo di Roma e un nuovo spirito fatto di leggerezza e consapevolezza ad accompagnarlo nella prossima avventura sanremese. Perché comunque vada, sarà un successo

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Brunori Sas, per la prima volta fuori dalla sua comfort zone: “Se va male a Sanremo ho sempre il piano B”

Nuovo disco per il cantautore, nuova data al Circo Massimo di Roma e un nuovo spirito fatto di leggerezza e consapevolezza ad accompagnarlo nella prossima avventura sanremese. Perché comunque vada, sarà un successo

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Nuovo disco per il cantautore, nuova data al Circo Massimo di Roma e un nuovo spirito fatto di leggerezza e consapevolezza ad accompagnarlo nella prossima avventura sanremese. Perché comunque vada, sarà un successo

“Sono stati due anni di lavoro intenso ma volevo un disco che, a differenza del precedente (Chip, uscito cinque anni fa ndr) avesse i piedi per terra. In questi ultimi anni infatti ci sono stati diversi accadimenti che hanno toccato la mia vita, alcuni mi hanno mandato in crisi altri sono stati straordinari come la paternità. Anzi, mi pento di essere diventato papà così in là negli anni: la fatica si fa sentire. La genitorialità con sé porta inevitabilmente anche grandi responsabilità: sarò all’altezza? Saprò spiegare a mia figlia Fiammetta che oggi ha tre anni le cose che non ho capito e che spero avrò l’opportunità di capire con lei? Ecco nel pezzo che porterò a Sanremo “L’albero delle noci” e che dà il titolo anche all’omonimo album, c’è tutto questo.  Ho cercato di non fare proprio la classica canzone ruffiana da padre che incensa la figlia. Potremmo riassumerla come un inno alla felicità ma al tempo stesso la paura e la consapevolezza di come questa sia effimera e possa sparire da un giorno all’altro”.

E’ un Brunori Sas molto concreto quello che si presenta alla stampa in occasione della conferenza stampa per la presentazione della sua ultima fatica in uscita il 14 febbraio scritta assieme a Riccardo Sinigallia e condita da quell’irrinunciabile umorismo che lo ha sempre contraddistinto. Un Brunori Sas concreto sì ma non appesantito, anzi: “Non mi sono mai sentito così leggero – spiega – forse è frutto dell’esperienza e dell’età che avanza ma anche per questo ho sentito che era arrivato il momento giusto di vivere un’avventura come quella dell’Ariston, un palco che mi permetterà di farmi conoscere da un pubblico più vasto e che sicuramente mi esporrà anche a nuove critiche. E’ un po’ come tornare debuttante per certi versi”. Un “debuttante” che però ha appena annunciato una nuova tappa del tour che prenderà il via subito dopo il Festival e che il 18 giugno lo porterà anche al Circo Massimo con tanto di orchestra al seguito.

Il disco è stato scritto quasi interamente nella tenuta calabrese del cantante, trasformata in un agriturismo, non lontana dall’abitazione dove vive. Scegliere di continuare a vivere vicino agli amici di sempre, nella propria terra, lo ha aiutato a restare ancorato alla realtà e ai propri valori senza però essere mai monotono. Fa quasi sorridere pensare a un giovane Dario Brunori vestito da metallaro, mentre ascolta Marylin Manson, e avere il privilegio di vederlo suonare a pochi metri di distanza una ballata romantica come “La vita com’è”. Anche in questo disco si riflettono le tante anime di Brunori (eccetto quella heavy metal rimasta un ricordo di gioventù): c’è quella più cantautoriale, quella più rock e anche qualche pezzo che ci ha ricordato lo stile indimenticabile di Enzo Jannacci, finanche una canzone cantata completamente in dialetto calabrese . Assieme alle imprescindibili ballate, Brunori Sas ha voluto sperimentare come mai in passato, uscendo dalla propria zona comfort, con slanci più estremi nel tentativo di evitare qualsiasi ridondanza. E’ stata una ricerca chirurgica che non a caso ha richiesto molto tempo. Si cercava la perfezione insomma, non del suono ma delle parole e delle emozioni.  

Molti di questi brani sono stati addirittura registrati al cellulare, senza l’ausilio di artifici “perché altrimenti non sarebbero venuti uguali se registrati in studio. Come “Guardia giurata” pensato per mia figlia in cui mi commuovo mentre canto. Questa mi emozione traspare, quasi mi intorto con le parole ma va bene così. Volevo che questa umanità trasparisse tutta nel pezzo e non credo sarebbe venuta uguale se lo avessi registrato nuovamente”. 

Quando si parla di Sanremo, Brunori Sas si mostra rilassato e sornione; ci scherza su, ma è troppo intelligente per non capire cosa lo aspetti “anche perché il mio amico Samuele Bersani mi ha detto chiaramente: se vai a Sanremo vacci con un pezzo che ti convince altrimenti non ne esci vivo!” . Tutto però fa pensare che dopo una lunga e faticosa gavetta, Brunori sappia esattamente cosa fare e come affrontare qualsiasi situazione. “Male che vada…c’è sempre il piano B:  l’agriturismo in Calabria. A proposito sono già aperte le prenotazioni” scherza al suo solito il cantautore con i giornalisti presenti. 

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