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La speleologa salvata se l’è cercata? Macché, lei esempio di coraggio e perseveranza

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Il fatto che Ottavia Piana abbia scelto di ridiscendere nella stessa grotta dove era già scivolata lo scorso anno non è espressione di incoscienza e superficialità bensì di coraggio e perseveranza. Paure e traumi si possono superare

La speleologa salvata se l’è cercata? Macché, lei esempio di coraggio e perseveranza

Il fatto che Ottavia Piana abbia scelto di ridiscendere nella stessa grotta dove era già scivolata lo scorso anno non è espressione di incoscienza e superficialità bensì di coraggio e perseveranza. Paure e traumi si possono superare

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La speleologa salvata se l’è cercata? Macché, lei esempio di coraggio e perseveranza

Il fatto che Ottavia Piana abbia scelto di ridiscendere nella stessa grotta dove era già scivolata lo scorso anno non è espressione di incoscienza e superficialità bensì di coraggio e perseveranza. Paure e traumi si possono superare

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Il salvataggio di Ottavia Piana avvenuto nella notte non può che renderci felici tutti. Eppure mentre la speleologa rischiava  la vita bloccata in quella piovra di insenature gelide, c’è stato chi ha sentito il bisogno di manifestare il proprio disappunto per questo nuovo dispiego di risorse economiche e umane per la sua vita. La Piana, infatti, era già scivolata sempre in quel punto solo lo scorso anno. Stessa dinamica, anche se all’epoca andò decisamente meglio, con un gran spavento e qualche graffio. Questa volta la donna si è fratturata più parti del corpo, volto compreso, e ha rischiato veramente di finire i suoi giorni intrappolata nell’Abisso Bueno Fonteno. 

La 32enne bresciana ha fatto sapere che non tornerà più in quella grotta, che per ovvi motivi non se la sente più . La paura di dover rivivere questo incubo durato 4 giorni estenuanti in cui sono stati coinvolti 120 tecnici divisi in turni da 15 ore è giustamente predominante. 

Una scelta che non fatichiamo a comprendere. Tuttavia sbaglia chi in queste ore ha bombardato i post che davano la notizia del suo salvataggio con commenti di questo calibro: “se l’è cercata”, “Basta salvare questa sciroccata” e altri ancora. 

Come ha spiegato anche il presidente della Società Speleologica Italiana, Sergio Orsini, gli speleologi lavorano per la comunità per restituire gratuitamente dati sul sottosuolo a enti pubblici e di ricerca. Il loro lavoro è dunque fondamentale.

Il fatto che la giovane abbia trovato la voglia e il coraggio di ritornare lì sotto è una storia che ha molto da insegnare a tutti noi. E’ un esempio di perseveranza, è la prova che le nostre paure anche dopo un trauma si possono affrontare e superare. Lasciamo stare il fatto che le sia andata di nuovo male. Questo è un altro discorso ancora.

Piuttosto, quante persone hanno smesso di fare cose per paura? Con l’età, dopo esperienze traumatizzanti o semplicemente in momenti più “faticosi” della propria vita. Lei lì sotto ci è tornata. Avrà avuto paura? Certo che sì ma la sua perseveranza non è stata diabolica bensì un esempio di forza e coraggio che dovrebbe trasmetterci solo tanta fiducia.

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