Mary Quant e lo “zac” che cambiò il mondo
Mary Quant, lo “Zac”, la minigonna e il mondo dopo di essa
Mary Quant e lo “zac” che cambiò il mondo
Mary Quant, lo “Zac”, la minigonna e il mondo dopo di essa
Mary Quant e lo “zac” che cambiò il mondo
Mary Quant, lo “Zac”, la minigonna e il mondo dopo di essa
Mary Quant, lo “Zac”, la minigonna e il mondo dopo di essa
Ha influito sul nostro mondo, così come siamo abituati a viverlo, molto più di fior di politici, pensatori e anche agitatori. Mary Quant ha fatto per la donna quello che plotoni di polemisti hanno magari urlato ai quattro venti, senza neanche sognare di riuscire a ottenere. Lo fece con un solo gesto, uno “zac” alle gonne. Un po’ di tessuto cancellato e la realtà cambiò per sempre.
Con la minigonna, Mary Quant consentì alle donne (vorremmo dire di tutto il mondo, ma sappiamo benissimo che non fu così e non è ancora così, manco per niente) non solo e non tanto di vestirsi e mostrarsi, ma di percepirsi come desideravano. Infischiandosene dei giudizi, degli sguardi e della meraviglia altrui. A cominciare da quelli delle stesse donne che rimasero scioccate da quella mossa così improvvisa e impenitente. Oggi pensiamo istintivamente che a gridare allo scandalo furono perlopiù gli algidi signori in bombetta della Londra vecchia maniera; in realtà la geniale idea della Quant scosse sino alle fondamenta l’intera società britannica prima e occidentale poi. Perché a restare a bocca aperta furono innanzitutto le mamme e i papà – per tacere dei nonni – che non riconobbero più le loro figlie, spaventati da quelle gambe improvvisamente scoperte. Da una femminilità esposta e quasi urlata. Gioiosa, colorata e inarginabile.
Non è possibile immaginare il Sessantotto senza la minigonna. Forse non ci sarebbe stato, almeno nella sua quota di prepotente affermazione del femminismo. La rivoluzione sessuale non avrebbe potuto cambiare per sempre il rapporto fra donna e uomo. Il corpo femminile scoperto innescò il terremoto del costume pubblico e privato, non ne fu una conseguenza. La minigonna ne divenne la precondizione: Mary Quant non voleva fare la rivoluzione, faceva la stilista e voleva creare qualcosa che funzionasse. Seppe leggere, però, prima e meglio di altri ciò che si stava muovendo appena sotto il pelo dell’acqua. Intuì che i Beatles potevano ancora indossare la cravatta e seguire l’ormai morente moda della “divisa” identificativa di una band, ma che tutto stava cambiando. Per sempre.
Vogliamo immaginare che il coraggio necessario a quello “zac” alla gonna Mary Quant l’abbia trovato ascoltando i primi vagiti delle radio libere del tempo, che il governo di Sua Maestà cercava un po’ pateticamente di soffocare, mentre era tutto un mondo a crollare. Intorno anche a una minigonna.
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