Il sistema utilizzato per il bonus terme non era sensato ed è stato anche mal comunicato. I cittadini che hanno cercato di accaparrarsi il buono hanno fatto una fatica inutile.
Era già successo con il bonus mobilità, la storia si è ripetuta con quello terme: click day e sito di Invitalia in tilt, con tutti gli assegni da 200 euro esauriti in poche ore. In questo caso però il meccanismo era diverso e quasi nessuno l’aveva capito, perché i cittadini che hanno cercato di accaparrarsi il buono per le strutture termali hanno fatto una fatica inutile.
Toccava infatti alle strutture stesse, che si erano accreditate, ‘mettersi in coda’ per ottenere i voucher da poi distribuire. A chi? Qui sta l’inghippo. Chi aveva frequentato alcune di quelle 192 strutture nei giorni precedenti aveva ricevuto una mail in cui si chiedeva di compilare la richiesta per l’assegno, scegliendo anche sin da subito in quale centro termale utilizzarlo. In buona sostanza i soldi, virtuali, non sono andati ai consumatori, ma sono stati assegnati direttamente agli esercenti: una specie di tesoretto da tramutare poi in sconti, ingressi e trattamenti gratis fino a 200 euro a persona.
Un sistema non proprio sensato e che in ogni caso è stato anche mal comunicato, vista la quantità di persone che hanno perso tempo nel tentativo di ottenere voucher che non sarebbero mai arrivati. Fatto sta che i 53 milioni stanziati dal governo sono andati esauriti in sole quattro ore e che Federterme ha già chiesto che il bonus venga rifinanziato.
Speriamo vivamente che ciò non accada, non ha senso. Se si vuole aiutare un settore si defiscalizza, non si procede a bonus incassati da chi non ne ha alcun bisogno.
di Annalisa Grandi
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