Welfare, Dinoi (Aepi): “Serve riforma organica e strutturale”
Roma, 13 dic. (Adnkronos) – “Serve una riforma del lavoro per rilanciare il Paese” che “dovrebbe essere basata su un maggiore aggiornamento professionale, regole semplici e più welfare”. Lo afferma il presidente di Aepi, Mino Dinoi, in un’intervista a Il Tempo.
“Per troppo tempo l’Italia è rimasta impantanata in modelli che fanno riferimento a un Paese che non c’è più e il welfare è diventato troppo spesso una bandiera, com poca concretezza e poche tutele. Manca – dice Dinoi – una politica retributiva più attrattiva per i lavoratori, che sia la contempo sostenibile per le aziende, che sono per lo più piccole e piccolissime imprese, magari a modello familiare. La pandemia ha cambiato il quadro e vediamo un’oggettiva maggiore sensibilità sul tema: senza riforme effettive ed efficaci delle politiche passive e attive del lavoro, l’Italia rischia di rimanere ferma rispetto ai partner europei. Come confederazione Aepi chiediamo tutele, ma anche vera flessibilità per garantire crescita, sviluppo e sicurezza sul lavoro. E’ tempo di voltare pagina con modelli più avanzati nei contratti a termine, riportando questi temi al centro dell’agenda politica e del dibattito pubblico. Servono nuove regole ma anche visioni e prospettiva. Non modelli astratti calati dall’alto ma pensati per venire incontro alle situazioni reali di chi fa impresa tra mille difficoltà”.
“Il nuovo modello di voucher risponde a tre esigenze irrinunciabili: dignità del lavoratore, sicurezza sul lavoro e legalità per l’impresa. Il voucher non ha colore politico, ma offre risposte concrete a garanzia dei lavoratori e delle imprese, non si esaurisce in se stesso, ma permette di coprire una vasta area produttiva, a partire dall’agricoltura e gli altri servizi stagionali. Chi non lo capisce, o fa finta o vive su un altro pianeta” continua il presidente di Aepi.
“Oggi più che mai i corpi intermedi devono riprendere il ruolo che assegna loro la Costituzione. Un ruolo attivo di pungolo per sollecitare la politica e la società civile, ma anche di supporto in grado di presentare proposte efficaci e utili”. “I corpi intermedi – ribadisce – devono essere parte attiva dei processi di cambiamento del nostro Paese in materia di welfare, lavoro e di sviluppo e la politica deve riconoscere loro maggiore centralità in questa azione di supporto, analisi e operatività, così come il presidente Meloni ha voluto sottolineare da subito. È il tempo di lavorare insieme nel rispetto dei ruoli, ma con l’obiettivo di rilanciare il sistema Paese”.
“Questa manovra sicuramente è dettata dalle esigenze, c’è una continuità in alcuni passaggi con il governo Draghi e la necessità oggi di mettere un punto fermo per poi rilanciare il nostro Paese. E’ una manovra di contenimento, alcune cose non ci soddisfano, altre andrebbero migliorate. Noi siamo contenti che alcune nostre proposte sul welfare e sulla contrattazione collettiva siano stati riprese, come anche il tema della formazione” ha detto Mino Dinoi, presidente Aepi, intervenendo al convegno ‘Un nuovo modello di welfare’, organizzato dalla Confederazione a Roma. Secondo Dinoi “i voucher che sono stati ripresi sono una garanzia di legalità per i lavoratori e per le imprese. E per le imprese servono interventi sull’economia per rimettere in circolo più liquidità”.
“Oggi abbiamo bisogno di mettere in piedi nel nostro Paese una riforma organica e strutturale del welfare. E’ chiaro, dobbiamo fare i conti con le risorse economiche e con il momento difficile che stiamo vivendo. Ma in questo momento dobbiamo salvaguardare i lavoratori da una parte e le imprese dall’altra. Alcuni interventi vanno fatti in modo strutturale, non con l’azione spot al momento. E’ chiaro che in tutto questo noi non possiamo non partire dalla formazione, dai contratti a tempo determinato, da una con trattazione più snella e più smart, innovativa, perchè il mondo del lavoro è cambiato”. ha concluso Dinoi
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