Possiamo imparare lezioni di vita da tutto, persino dal Covid 19, il virus che fallisce costantemente. È la vittoria di chi fallisce provandoci e riprovandoci, contro chi non accetta di fallire affatto.
«La pandemia ci renderà migliori» dicevano, dicevamo, speravamo. Ancora non sappiamo se questo davvero sarà, tuttavia è possibile prendere come esempio madre natura per imparare una nuova lezione di vita. Il fallimento è considerato un evento negativo, nella nostra cultura facciamo di tutto per evitarlo, quando succede vogliamo nasconderne la vergogna e vorremmo che non fosse mai successo. Al tempo stesso emerge una visione sempre più positiva del fallimento, inteso come evento prezioso, inevitabile e necessario per la nostra crescita, dunque un evento che bisogna riuscire ad accogliere per apprenderne il più possibile.
Riguardo alla filosofia del fallimento anche le cellule e i virus non la pensano tutte e tutti allo stesso modo, dal momento che persino madre natura non attua sempre la stessa strategia. Le nostre cellule umane, per esempio, ogni volta che si replicano – cioè si ‘sdoppiano’ (passatemi il termine) – devono creare una copia di ogni organello e molecola necessaria alla propria sopravvivenza. Una volta completato questo processo di duplicazione, la cellula si divide, formandosi così due cellule figlie apparentemente identiche. Tra le molecole che vengono duplicate vi è anche il tanto famigerato Dna e ogni volta che viene duplicato la cellula commette degli errori.
Sì, avete letto bene: le cellule sbagliano! L’evoluzione, però, ci ha portati ad avere anche un sistema di ‘editing’, infatti possediamo particelle deputate al controllo degli errori commessi durante la duplicazione del Dna. Apparentemente l’errore non è contemplato. Non si parla di fallimento dentro le nostre cellule, tutto è stato architettato in modo che non avvenga.
Tuttavia, il fallimento può comunque avvenire e quando succede in biologia si chiama “mutazione”. Le mutazioni sono eventi casuali, non voluti, avvenuti durante un tentativo di crescita. A volte possono dare un vantaggio evolutivo, dunque essere positive, a volte sono l’innesco per la nascita di un tumore maligno. Adesso andiamo a vedere cosa ne pensa il virus del Covid rispetto al fallimento. Diciamolo subito, a lui del fallimento non interessa nulla. Non ha un sistema di ‘editing’ come il nostro e il fatto che sia un virus a Rna lo rende tra i più fallaci in termini di duplicazione del proprio genoma.
Il Sars-Cov2 muta ogni volta che si replica e lo fa moltissimo rispetto alle nostre cellule: è da questo comportamento che ha tratto un vantaggio evolutivo. Ogni volta che si replica e cerca di crescere lui prova a trovare una versione migliore di sé stesso, a imparare qualcosa di nuovo che gli permetta di essere più efficiente in quello che fa, cioè contagiare.
Il virus attualmente più famoso del mondo fallisce costantemente e se non avessimo avuto i vaccini avrebbe già vinto su di noi, che abbiamo un pretenzioso sistema di prevenzione del fallimento. È la vittoria di chi fallisce provandoci e riprovandoci, contro chi non accetta di fallire affatto.
Madre natura ci sta impartendo una nuova lezione di vita. Provate, fallite, poi riprovate e fallite di nuovo perché c’è un vantaggio in termini di sopravvivenza a fallire, come ci insegna il Sars-Cov2.
di Giacomo Virgili
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