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In Svezia uno scopino per WC e un lago sono la stessa cosa

“Discover the originals” è l’iniziativa dell’ente del turismo svedese per promuovere luoghi della Svezia altrimenti conosciuti solo per i corrispettivi di oggetti IKEA. Il potere del marketing rivela tutti i suoi legami intrinseci con la cultura.
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In Svezia uno scopino per WC e un lago sono la stessa cosa

“Discover the originals” è l’iniziativa dell’ente del turismo svedese per promuovere luoghi della Svezia altrimenti conosciuti solo per i corrispettivi di oggetti IKEA. Il potere del marketing rivela tutti i suoi legami intrinseci con la cultura.
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In Svezia uno scopino per WC e un lago sono la stessa cosa

“Discover the originals” è l’iniziativa dell’ente del turismo svedese per promuovere luoghi della Svezia altrimenti conosciuti solo per i corrispettivi di oggetti IKEA. Il potere del marketing rivela tutti i suoi legami intrinseci con la cultura.
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“Discover the originals” è l’iniziativa dell’ente del turismo svedese per promuovere luoghi della Svezia altrimenti conosciuti solo per i corrispettivi di oggetti IKEA. Il potere del marketing rivela tutti i suoi legami intrinseci con la cultura.
Kallax è più di uno scaffale IKEA per collezionisti di vinili ma è un villaggio della Lapponia svedese famoso per le sue aringhe fermentate definite, dagli stessi abitanti del villaggio, “puzzolenti”. Bodviken, invece, è un lavabo rotondo sempre utile per lavarsi le mani (soprattutto al giorno d’oggi) ma anche un lago del nord della Svezia patrimonio mondiale dell’UNESCO. Hemsjö può essere una candela ma anche un villaggio avvolto dalla foresta. In Svezia, sei tu a decidere quale dei due significati attribuire a queste parole. 

“Discover the originals” la campagna di marketing svedese

No, non stiamo arredando casa aggiungendoci un tocco di fantasia nordica ma stiamo parlando di “Discover the originals”, campagna di marketing più che vincente messa a punto dall’Ente del Turismo svedese per rivendicare il nome di 21 destinazioni turistiche conosciute ai più soltanto come prodotti IKEA. Da una semplice ricerca in rete è ben evidente come, prima ancora del luogo, appaia l’oggetto venduto dal colosso dell’arredamento svedese. Una sorta di confusione tra originale e omonimo. Nils Perrson, chief marketing officer di Visit Sweden, ha affermato di non invidiare i nomi di IKEA ma anzi di esserne: “Orgogliosi e, in un certo senso, si può dire che ci hanno aiutato a rendere i luoghi svedesi famosi in tutto il mondo attraverso i nomi che hanno preso in prestito per i loro prodotti” ma ora è il momento di “mostrare gli originali dietro i nomi dei prodotti”. L’esempio di Bolmen, che all’IKEA è uno scopino per wc, è ancora più emblematico: per la campagna marketing è stato eretto un enorme cartellone con scritto: “Bolmen: molto più di uno scopino IKEA” mentre sul sito si legge: “Pulire la tazza del water potrebbe non essere il più piacevole dei lavori, ma a volte devi solo ringraziare Dio – o IKEA – per quella spazzola efficace. Certo, non è paragonabile al Lago di Bolmen, da cui prende in prestito il nome”. https://www.youtube.com/watch?v=FDpoZdL1g0E  

La Svezia è l’IKEA…e viceversa.

Fa riflettere perché un’efficace campagna di marketing non è soltanto frutto della genialità degli ideatori ma, mai come in questo caso, di un’attenta analisi delle attitudini culturali profondamente inclini alla gratitudine, un’impronta fiera, semplice e non arzigogolata, impegnata con tutte le energie collettive a trasmettere i valori svedesi evitando di toccare le corde del lamentismo e dell’indignazione fini a sé stesse. Immaginatevi un scopino del wc dal nome “Mole Antonelliana”. Indignazione e sdegno, anche se quello scopino valesse, leggendo il fatturato IKEA 2020/2021, 1,2 miliardi di franchi. Non stupisce dunque che la campagna marketing collabori con IKEA, ormai leader sul mercato con oltre 500 negozi in 50 mercati diversi, senza cercare a tutti i costi un terreno di scontro. Il brand è costruito ad immagine e somiglianza del suo fondatore: Ingvar Kamprad, scomparso il 27 gennaio del 2018 all’età di 91 anni. In vetta alle classifiche nel 2007 come come quarto uomo più ricco d’Europa (con una stima di circa 35 miliardi di patrimonio) viaggiava sulla sua Volvo 240 L e sempre in economy. Per il suo 90esimo compleanno, in un’intervista rilasciata alla tv svedese TV4, raccontò di vestirsi sempre “acquistando al mercatino delle pulci”. Un impronta ecologista e di estrema attenzione alla sostenibilità che si è riflessa nel brand IKEA da lui fondato all’età di 17 anni come ditta di articoli di uso quotidiano (penne, matite, cornici) e, diciamolo, un pizzico di spilorceria. Ma IKEA è ormai una “way of life”, incarnazione del design e della concezione rispettosa degli spazi in stile nordeuropeo, family friendly e da sempre impegnata nell’abbattimento delle barriere culturali proponendo soluzioni economiche e adatte a tutti: famiglie, coppie, single, ricchi, poveri. La Svezia è l’IKEA. L’IKEA è l’immagine della Svezia nel mondo. La popolazione è grata di questo successo che ne richiama a sé degli altri come una rinnovata attenzione verso mete paesaggistiche e naturali di cui la Svezia è piena: “Bolmen e le città nelle vicinanze sono molto orgogliose di questa iniziativa per rivendicare il lago dall’essere conosciuto come uno scopino per wc IKEA e appoggiano totalmente la campagna”.  In Svezia, capita che sia ‘orgoglio’ il sentimento prevalente alla notizia che la tua città sia conosciuta nel mondo come uno scopino per pulire il water. E questo fa ridere, certo, ma anche riflettere su come la cultura influenzi ogni singola cosa, persino l’economia. Forse, è anche la nostra incapacità di sfruttare più occasioni possibili per tacere anziché aprire la bocca per lagne inconcludenti che ci ha resi così passivo-aggressivi e annoiati. Allora la prossima volta che andrete all’Ikea ricordate che per gli svedesi lo scopino del bagno è quello che per noi è il lago di Garda. E la cosa non li infastidisce nemmeno un po’! Dubito che dopo questo articolo sarete ancora così irrispettosi nei confronti del vostro divano o della vostra lampada led.   di Raffaela Mercurio    

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