Batterie a base di sabbia, ecco una risposta alla crisi energetica
(Adnkronos) – Batterie a base di sabbia. Un’innovazione, e una risposta alla crisi energetica, possibile grazie a un sistema complesso e sofisticato tutto made in Italy che è stato messo a punto dal gruppo Magaldi, azienda fondata nel 1929, che ha oggi una presenza in oltre 50 paesi con sedi operative negli Stati Uniti, Messico, Emirati Arabi, India e Australia. E c’è anche la collaborazione con Enel X per la sperimentazione del primo impianto in provincia di Salerno da circa 13 megawattora.
Ma come funziona? Il sistema è abbastanza intuitivo e si basa sulla sabbia silicea comune che viene riscaldata all’interno di un dispositivo fino a temperature che vanno oltre i 400°, utilizzando il surplus di energia che arriva proprio dalle rinnovabili e sfruttando il momento in cui c’è maggiore disponibilità.
Il sistema, e qui c’è il vantaggio, riesce a mantenere queste temperature altissime per giorni, addirittura per settimane, perché è perfettamente isolato. “Elementi naturali per conservare, l’energia naturale, l’energia del sole e l’energia del vento. Quindi una unione di 2 tecnologie che possono insieme generare energia da oggi anche termica, pulita”, dice Letizia Magaldi, Vicepresidente Esecutivo di Magaldi Green Energy. Magaldi Green Thermal Energy Storage, sviluppa una tecnologia di accumulo basata su un letto di sabbia fluidizzato, alimentato esclusivamente da energie rinnovabili.
Può essere caricato con energia elettrica e termica in eccesso riuscendo a immagazzinarne per giorni, fino a settimane, con perdite molto limitate, per poi scaricarla per oltre 10 ore quando il sole o il vento non sono disponibili. Questa tecnologia, chiamata, ‘Magaldi Green Thermal Energy Storage’, rilascia energia termica ‘on demand’ ad alta temperatura, necessaria alle industrie energivore, per esempio quelle che producono carta, food & beverage, chimica, plastica ecc. E queste industrie oggi sono fortemente dipendenti dal gas, utilizzato per la produzione di calore. “Praticamente il concetto è molto semplice. Si sfruttano le energie rinnovabili, quali il fotovoltaico e l’eolico, energia quindi che è intermittente, disponibile soltanto in maniera intermittente, perché il fotovoltaico è disponibile quando c’è il sole e non di notte quando c’è il nuvolo, l’eolico invece è disponibile soltanto quando soffia il vento. Al contrario le industrie hanno bisogno di un calore in forma continua, e hanno bisogno di decarbonizzare”.
Il sistema di fluidizzazione della sabbia presenta notevoli vantaggi: grandi capacità di accumulo termico; elevata efficienza termica; tempi di risposta rapidi; nessun impatto ambientale grazie all’impiego di materiali naturali. La tecnologia sul letto di sabbia fluidizzata, è coperta da brevetto europeo e mondiale. L’impianto ha una vita utile di 30 anni ed è a impatto zero perché vengono usati solo materiali completamente riutilizzabili come sabbia silicea e acciaio. Il primo modulo sperimentale è stato realizzato e avviato nella configurazione ad irraggiamento diretto nel marzo del 2017 presso il presso il Polo Energetico Integrato di A2A Energie Future a San Filippo del Mela, in provincia di Messina nell’ambito di un progetto di ricerca la batteria di sabbia era installata in un sistema solare a concentrazione termico configurato per la cattura della radiazione solare attraverso eliostati. Insomma, la tecnologia italiana al servizio della nostra e economa e non solo.
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