Solo un gioco…
Il calcio, con le sue valigie di emozioni, le storie imprevedibili, le rivoluzioni sentimentali e gli scherzi del destino va trattato sempre con rispetto
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Il calcio, con le sue valigie di emozioni, le storie imprevedibili, le rivoluzioni sentimentali e gli scherzi del destino va trattato sempre con rispetto
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Il calcio, con le sue valigie di emozioni, le storie imprevedibili, le rivoluzioni sentimentali e gli scherzi del destino va trattato sempre con rispetto
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Il calcio, con le sue valigie di emozioni, le storie imprevedibili, le rivoluzioni sentimentali e gli scherzi del destino va trattato sempre con rispetto
E poi continuate a venire a dirci che “è solo un gioco“.
Hanno fatto il giro del mondo le lacrime dell’allenatore del Borussia Dortmund Edin Terzic, dopo aver perso il titolo in Germania sabato scorso. Oltretutto in modo incredibile, davanti al proprio pubblico pronto a festeggiare e all’ultimo respiro. Abbiamo visto un intero stadio – anziché incolparlo del sogno sfumato – scegliere non solo di sostenerlo commosso, ma di partecipare tutti insieme di un dolore (sportivo, si intende). Piangeva l’allenatore, piangevano i tifosi, piangevano i giocatori del Borussia, piangevano tutti per una Bundesliga sfumata all’ultimissimo secondo.
La festa infinita di Napoli per lo scudetto arrivato dopo 33 anni di attesa si prepara all’atto formale e conclusivo di domenica prossima, mentre la città resta addobbata d’azzurro da capo a piedi. Negli stessi giorni, mentre le celebrazioni inevitabilmente si affievoliscono e si comincia a pensare al futuro, la querelle fra l’allenatore Luciano Spalletti e il presidente Aurelio De Laurentiis ha occupato spazi spropositati sui media. Ben oltre i confini dei tifosi azzurri o degli appassionati di calcio.
Questa singolar tenzone fra due caratteri evidentemente forti (eufemismo) ha affascinato anche chi con il calcio mantiene un rapporto superficiale e saltuario. Perché le storie dei grandi amori, delle liti e degli addii intorno a un rettangolo di gioco restano fra i romanzi popolari più appassionanti.
I saluti sono stati consumati da entrambe le parti, curiosamente senza riuscire mai a pronunciare parole chiare e nette: “Lo deve dire il presidente”, “Ha chiesto un anno sabbatico, chi sono io per dirgli di no”, “Napoli è un privilegio, non un obbligo”. Ora, il grande circo si sposterà sul successore e i bilanci su chi ci avrà guadagnato o perso in questo rapporto umano mai decollato.
Fra poco più di 10 giorni, un altro allenatore considerato a lungo un intruso su una delle panchine più prestigiose d’Europa, Simone Inzaghi all’Inter, vivrà la notte di una vita intera. Tutti lo danno per strasfavorito nella finale di Champions League contro il Manchester City di Pep Guardiola, ma il calcio… non è solo un gioco. Il calcio, con le sue valigie di emozioni, le storie imprevedibili, le rivoluzioni sentimentali e gli scherzi del destino va trattato sempre con rispetto. Può accadere di tutto, anche di diventare leggende per caso.
di Fulvio Giuliani
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