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Sport in spiaggia, quali scegliere per ‘salvare’ ginocchia e piedi

10 Agosto 2023

Roma, 10 ago. (Adnkronos Salute) – Estate, tempo di mare, bagni e tintarella ma non solo. Le spiagge ormai sono sempre più attrezzate per sport o giochi di ogni sorta: dai classici tornei di beach volley, alle partite di calcetto sulla sabbia, al beach tennis, ma anche semplici ‘giocate’ a racchettoni, corsa o camminate per fare movimento godendosi l’aria aperta e il sole, dopo un inverno spesso troppo sedentario. Gli sport da spiaggia però possono essere rischiosi: si fanno su un terreno più morbido e non per questo meno insidioso per le nostre articolazioni. Dunque serve stare attenti e prendere alcune precauzioni per non rovinarsi le tanto agognate vacanze, come spiega Giulia Carimati, specialista in ortopedia dell’Unità operativa di Ortopedia del ginocchio e traumatologia dello sport dell’Irccs Istituto clinico Humanitas di Rozzano.

L’esperta premette innanzitutto che “ogni sport, per via dei movimenti che comporta, ha una tipologia di traumi caratteristica: per esempio i traumi distorsivi del ginocchio e della caviglia si verificano più di frequente nel calcetto, nella corsa e nel beach volley, mentre le fratture da stress a tibia e piede sono comuni nella corsa”. E che per prevenire eventuali infortuni sarebbe opportuno praticare un allenamento costante durante tutto l’anno, rinforzando così la muscolatura: “Quando si parla della necessità di prepararsi fisicamente non ci si riferisce a lunghi e laboriosi allenamenti – afferma Carimati sulla newsletter Humanitas – ma a semplici esercizi di mantenimento facilmente replicabili nel corso dell’anno. Per esempio camminare mezz’ora al giorno o fare stretching e correre più volte alla settimana. Sia lo sforzo fisico che si andrà a praticare, sia il tipo di allenamento con cui mantenersi in salute nei mesi invernali, sono da modulare in base alle proprie condizioni di salute e all’età. Per questo – suggerisce – può essere utile consultare uno specialista in ortopedia e medicina dello sport”.

“Al momento di iniziare una sessione di attività sportiva, è anche bene ricordare che i muscoli vanno risvegliati con degli esercizi di riscaldamento e che, anche a fine allenamento, è importante dedicare del tempo allo stretching. Un altro suggerimento, per salvaguardare la salute delle articolazioni sollecitandole in maniera e con intensità differente – sottolinea – è provare l’allenamento incrociato, anche conosciuto come cross training, che prevede la variazione delle attività”.

Sport sulla spiaggia, ma non per tutti: “Ci sono categorie di persone, inoltre, come quelle interessate da ginocchio varo o valgo o con artrosi, per cui gli sport sulla sabbia sono sconsigliati. Costoro dovrebbero piuttosto scegliere sport in scarico come il nuoto, oppure la canoa, che non sovraccaricano l’articolazione del ginocchio, o ancora la bicicletta”.

“Un’altra attività fisica consigliata per chi ha problematiche alle ginocchia, è sempre la camminata. La camminata è un’attività che può essere praticata da chiunque, anche da persone anziane o in sovrappeso, in qualsiasi luogo e momento dell’anno e che apporta grandi benefici a fisico e organismo. Ovviamente non basta solo camminare – fa notare Giulia Carimati – il modo corretto per farlo è a passo veloce e sostenuto, in modo tale da apportare al movimento l’energia necessaria per stimolare la muscolatura. A venire sollecitati sono anche l’apparato respiratorio e quello cardiocircolatorio, senza provocare stress alle articolazioni del ginocchio e della caviglia”.

“La battigia – sostiene l’ortopedica – è il luogo migliore dove fare una camminata, perché la consistenza della sabbia bagnata contribuisce a sviluppare la propriocezione del piede (ovvero la capacità di percepire il proprio corpo nello spazio) e rinforzare la muscolatura della caviglia. In alternativa, si possono scegliere terreni più convenzionali, dal lungomare ai sentieri nelle pinete, optando sempre per scarpe adatte, chiuse e ammortizzate: non si devono mai utilizzare sandali e infradito – ammonisce – perché la loro struttura non difende ginocchio e anca dalle sollecitazioni del terreno”.

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