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In Lombardia farmacie diventano ‘presidi di zona a pieno titolo’, da Regione linee guida

29 Agosto 2023

Milano, 29 ago. (Adnkronos Salute) – In Lombardia le farmacie diventano “ufficialmente e a pieno titolo, un ‘presidio di zona’, dove è possibile effettuare analisi di prima istanza, tramite personale formato e dedicato, erogare servizi di secondo livello mediante dispositivi strumentali e attivare forme di assistenza domiciliare per i pazienti più fragili”. Nei locali interni o esterni alla farmacia, inoltre, “possono operare non solo infermieri e fisioterapisti ma tutti gli operatori e i professionisti sanitari, a eccezione di medici, odontoiatri e veterinari, nel rispetto dei relativi profili professionali”. E’ quanto stabilisce in sintesi la delibera regionale (n° XII/848, datata 8 agosto), che ratifica le linee guida sulla farmacia dei servizi stilate congiuntamente da Federfarma Lombardia, Federazione degli Ordini dei farmacisti della Lombardia, Servizi farmaceutici Ats e Uo Farmaceutica e dispositivi medici della Direzione generale Welfare.

A riferirlo è Federfarma Lombardia in una nota in cui viene illustrato il contenuto del documento, che identifica modalità uniformi di erogazione delle prestazioni sul territorio, oltre a definire compiti e prerogative dei soggetti coinvolti, “confermando le farmacie lombarde nel loro ruolo di capillari operatori della rete sociosanitaria e fondamentali presidi sanitari di comunità”̀. Il provvedimento, già entrato in vigore, in altre parole armonizza le disposizioni regionali in materia, aggiornandole alle ultime novità provenienti dalla giurisprudenza, e – spiega ancora Federfarma – consentirà di “superare le eventuali difficoltà o difformità nell’interpretazione delle norme a livello locale”.

Queste linee guida, commenta Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, “rappresentano uno step importante nel percorso verso la piena e uniforme attuazione della farmacia dei servizi lombarda. I nostri esercizi farmaceutici dispongono ora di un quadro regolatorio chiaro e aggiornato, che li mette in condizione di organizzare e proporre prestazioni in grado di rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini. Abbiamo lavorato in piena sintonia con gli uffici della sanità regionale per predisporre il documento e trovo particolarmente significativo che, nelle premesse, si definisca chiaramente la farmacia ‘un presidio di zona, dove la popolazione trova farmaci, ma anche servizi e assistenza di prossimità”.

Nel dettaglio, le farmacie lombarde potranno proporre prestazioni sanitarie sia al proprio interno, in spazi opportunamente separati, sia in strutture esterne, eventualmente co-gestite da due o più esercizi, anche in orari di chiusura e sotto il controllo dell’Ats competente.

Il documento, poi, ricorda i servizi che le farmacie possono offrire agli assistiti in base alla normativa vigente. Tra le analisi di prima istanza: test per glicemia, colesterolo e trigliceridi; test per la misurazione in tempo reale di emoglobina, emoglobina glicata, creatinina, transaminasi, ematocrito; test per la misurazione di componenti delle urine, quali acido ascorbico, chetoni, urobilinogeno e bilirubina, leucociti, nitriti, Ph, sangue, proteine ed esterasi leucocitaria; test ovulazione, test gravidanza e test per menopausa per la misurazione dell’ormone Fsh nelle urine; test colon-retto per la rilevazione di sangue occulto nelle feci; test urine per acido ascorbico, chetoni, urobilinogeno e bilirubina, leucociti, nitriti, ph, sangue, proteine, esterasi leucocitaria, ovulazione, gravidanza, menopausa per la misura dei livelli dell’ormone fsa nelle urine, si legge nell’elenco.

Tra i servizi di secondo livello (con dispositivi strumentali) sono invece annoverati: misurazione con modalità non invasiva della pressione arteriosa; misurazione della capacità polmonare tramite autospirometria; misurazione non invasiva della saturazione di ossigeno; monitoraggio con modalità non invasive della pressione arteriosa e dell’attività cardiaca (holter, ECG) in collegamento con centri di cardiologia accreditati; utilizzo di dispositivi semiautomatici per la defibrillazione. Per quanto riguarda vaccinazioni e test diagnostici con prelievo di campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo, vengono invece confermate le disposizioni già dettate dai protocolli nazionali vigenti (firmati con le associazioni nazionali delle farmacie) e le delibere regionali di ratifica.

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