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Bambini abbandonati Policlinico Umberto I

“Non vogliamo tornare dalla mamma, abbiamo fame”

La drammatica storia di Paolo e Pietro, due minori di 4 e 6 anni, trovati dalla polizia sul raccordo anulare. Ora aspettano una famiglia che possa adottarli
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“Non vogliamo tornare dalla mamma, abbiamo fame”

La drammatica storia di Paolo e Pietro, due minori di 4 e 6 anni, trovati dalla polizia sul raccordo anulare. Ora aspettano una famiglia che possa adottarli
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“Non vogliamo tornare dalla mamma, abbiamo fame”

La drammatica storia di Paolo e Pietro, due minori di 4 e 6 anni, trovati dalla polizia sul raccordo anulare. Ora aspettano una famiglia che possa adottarli
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La drammatica storia di Paolo e Pietro, due minori di 4 e 6 anni, trovati dalla polizia sul raccordo anulare. Ora aspettano una famiglia che possa adottarli
Soli, vagavano in prossimità del raccordo anulare, malnutriti e con evidenti segni di percosse e maltrattamenti. Paolo e Pietro (questi i nomi di fantasia) di 4 e 6 anni, sono vivi per miracolo. Grazie all’intervento delle forze dell’ordine il loro destino è cambiato per sempre. “Non vogliamo tornare dalla mamma, abbiamo fame, vogliamo il gelato”, hanno detto ai poliziotti che li hanno trovati il 10 maggio. Immediato il trasferimento al Policlinico Umberto I di Roma, dove a seguito di esami ed accertamenti, i medici hanno persino ipotizzato che i bimbi, in evidente stato di malnutrizione, abbiano mangiato della terra.
 
Pietro e Paolo sono stati prima ricoverati in terapia intensiva pediatrica e poi trasferiti in gastroenterologia pediatrica. Mesi di cure e di affetto, donati da medici e da 5 infermieri che a turno hanno assistito i piccoli 24 ore su 24. Il più grande è stato dimesso il 6 luglio, mentre il più piccolo è stato sottoposto a un delicato intervento di neurochirurgia pediatrica per ridurre delle raccolte ematiche, causate dalle percosse subite negli anni, che pressavano sul suo cervello e ne compromettevano la vista e altre funzioni. All’arrivo in pronto soccorso, infatti, il bimbo non era neppure in grado di camminare. Grazie all’intervento degli assistenti sociali dell’Ospedale, i due fratellini sono ora in una struttura protetta in attesa di essere adottati da una vera famiglia che dia loro amore e cure.
 
Quella di Pietro e Paolo è una storia a lieto fine, ma un monito per non dimenticare quanti casi di violenza sommersa e silenziosa sui minori governi ancora oggi la nostra società.
Di Claudia Burgio

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