Elezioni Ue e Usa, X taglia l’anti-fake
Con l’avvicinarsi delle elezioni europee e di quelle americane, fa molto discutere la scelta di X di tagliare il proprio team di controllo e moderazione in vista del voto
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Elezioni Ue e Usa, X taglia l’anti-fake
Con l’avvicinarsi delle elezioni europee e di quelle americane, fa molto discutere la scelta di X di tagliare il proprio team di controllo e moderazione in vista del voto
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Elezioni Ue e Usa, X taglia l’anti-fake
Con l’avvicinarsi delle elezioni europee e di quelle americane, fa molto discutere la scelta di X di tagliare il proprio team di controllo e moderazione in vista del voto
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Con l’avvicinarsi delle elezioni europee e di quelle americane, fa molto discutere la scelta di X di tagliare il proprio team di controllo e moderazione in vista del voto
Con l’avvicinarsi delle elezioni europee e di quelle americane, entrambe in programma l’anno prossimo, fa discutere la scelta di X di tagliare il proprio team di controllo e moderazione in vista del voto. La notizia arriva dal sito “The Information”, che spiega come anche il responsabile del team, Aaron Rodericks, sia stato licenziato dal social network guidato da Elon Musk e originariamente noto come Twitter. E pensare che soltanto poche settimane fa X aveva pubblicato nuove offerte di lavoro in quest’ambito, sottolineando anche i propri sforzi per garantire «un discorso politico accurato e sicuro». Un impegno, questo, preso anche dal ceo Linda Yaccarino nel corso di una lunga intervista al “Financial Times”. Eppure, a ben vedere, a questi annunci corrispondono scelte reali diverse.
I tagli sono soltanto l’ultimo atto di una politica lassista generalizzata, con cui la piattaforma spesso ha preferito non intervenire in maniera diretta nei confronti di false informazioni e interferenze straniere. Lo stesso Elon Musk, nei primi licenziamenti messi in atto subito dopo l’acquisizione di Twitter, prese di mira proprio alcuni membri del team di controllo, che peraltro negli ultimi mesi ha già cambiato il proprio responsabile almeno tre volte. La scelta di allentare le misure di controllo arriva peraltro dopo la pubblicazione di un report poco incoraggiante da parte della Commissione europea, in riferimento alle fake news relative al conflitto in Ucraina. Il documento mostra come «la portata e l’influenza degli account sostenuti dal Cremlino siano cresciute ulteriormente nella prima metà del 2023, spinte in particolare dallo smantellamento degli standard di sicurezza di Twitter».
Complessivamente sono 165 milioni gli utenti europei raggiunti dalla disinformazione russa sui social media: una persona su tre. Se da una parte tranquillizza il fatto che entro febbraio 2024 i maggiori colossi del web dovranno adeguarsi al Digital Services Act dell’Ue (che prevede la demonetizzazione dei contenuti problematici e il massiccio utilizzo del fact checking), dall’altra appare ancora lunga la strada da percorrere per mettere a norma ciascuna di queste piattaforme rispetto ai nuovi parametri. «Se il Digital Services Act fosse già stato implementato, tutte le piattaforme sarebbero ritenute in violazione» ha osservato The Tech Oversight Project, una no profit che chiede una maggiore regolamentazione del comparto tecnologico.
di Alessandro Salgarelli
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