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Cerchi chiusi e Souvenir, parla Emma Marrone

È uscito “Souvenir” il nuovo album di Emma Marrone: “È una raccolta di ricordi che regalo ai miei fan perché se ne prendano cura”

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Cerchi chiusi e Souvenir, parla Emma Marrone

È uscito “Souvenir” il nuovo album di Emma Marrone: “È una raccolta di ricordi che regalo ai miei fan perché se ne prendano cura”

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Cerchi chiusi e Souvenir, parla Emma Marrone

È uscito “Souvenir” il nuovo album di Emma Marrone: “È una raccolta di ricordi che regalo ai miei fan perché se ne prendano cura”

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È uscito “Souvenir” il nuovo album di Emma Marrone: “È una raccolta di ricordi che regalo ai miei fan perché se ne prendano cura”

A quattro anni di distanza dall’ultimo lavoro in studio è uscito ieri “Souvenir” il nuovo album di Emma Marrone. «Un disco che è stato come un viaggio: fisico, perché ho dovuto spostarmi molto per produrlo, ma anche dentro di me. Non è un caso che ci sia un’auto sulla copertina» ci spiega. «“Souvenir” è una raccolta di ricordi che regalo ai miei fan perché se ne prendano cura». Nove canzoni che sono come tessere di un puzzle a ricomporre tutte le sfaccettature che raccolgono il vissuto dei suoi ultimi anni, unite da più di un filo rosso: «Alcuni brani sono proprio il continuo di altri: “Amore Cane” è collegato a “Sentimentale” che è a sua volta collegato a “Indaco”. Tre visioni di un’unica storia d’amore che si può raccontare usando tre chiavi di lettura diverse».
Così come cantato in “Cominciamo dalla fine”, in questo nuovo album troviamo anche tutta l’importanza di saper chiudere i cerchi: «Ho imparato sulla mia pelle che forse le cose le vedi lucidamente quando finiscono. Ho chiuso tutti i cerchi che tenevo aperti e quando ne ho visto la conclusione ho capito che ogni fine è semplicemente l’inizio di qualcos’altro». È così anche per il disco perché «è inutile nasconderlo: sto già lavorando alla parte due di questo viaggio» sottolinea Emma, aggiungendo che «mi sono presa il mio tempo: volevo che ogni canzone fosse importante. I brani riempitivi non mi convincono, non mi servono e non mi piacciono. Non sono in linea con quello che sta succedendo adesso nel mondo della discografia, dove ormai si lavora di canzone in canzone. Tutto ciò che mi resta da dire lo dirò nel prosieguo del viaggio».
Anche se la voce di Emma resta inconfondibile così come la sua cifra stilistica, la si ascolterà in sfumature meno indagate in passato su sonorità diverse, figlie di una ricerca ben precisa portata avanti nel tempo: «Volevo capire il cambiamento che era in atto nella musica, non volevo cambiare soltanto per seguire una moda a tutti i costi. Sono per lo studio dei cambiamenti. Ho capito cosa stava arrivando dall’estero e ciò che poteva essere adattabile al mio modo di fare musica». Fra le canzoni più belle spicca indubbiamente la toccante “Intervallo”, scritta poco dopo la scomparsa del padre e a lui dedicata. Un brano nato in modo «molto intenso. Fortunatamente avevo al mio fianco nella scrittura Federica Abbate e Franco 126, che ringrazierò per sempre perché mi hanno aiutato a tirar fuori questo appunto sincero e onesto su quanto ho vissuto. È il racconto del viaggio che ho dovuto affrontare per andare da mio padre: quando lui se n’è andato io ero a Roma. Un rimpianto che mi ha messo seriamente in crisi. “Intervallo” è anche un modo più dolce di pensare la morte degli altri: non vanno via, semplicemente abbiamo intervalli diversi».
“Souvenir” sarà presentato live nei club di tutta Italia a partire dal 10 novembre a Modena. Un’idea che ha preso forma dopo una serata romana fra amici quando Emma, riconosciuta dai fan in un locale, è salita a cantare su un piccolo palco fra il pubblico: «I palazzetti sono belli ma impongono un certo distacco dall’artista. Quell’avvicinamento così totale con la gente mi ha fatto accendere la scintilla». Di Federico Arduini

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