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Mo: mille operatori sanitari italiani firmano appello, ‘fermare catastrofe a Gaza’

16 Ottobre 2023

Milano, 16 ott. (Adnkronos Salute) – Un appello per la Striscia di Gaza, firmato da oltre mille operatori sanitari italiani, che si dicono “profondamente preoccupati” perché quella che definiscono “una catastrofe umanitaria senza precedenti”. Le adesioni, riferisce in una nota Medicina Democratica, sono “più che raddoppiate in meno di 24 ore”, passando da 500 agli “attuali 1.072” firmatari, “un dato in costante aggiornamento”. L’appello è stato inviato alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. I primi 4 firmatari sono: Guido Veronese, psicologo e psicoterapeuta, professore associato di Psicologia clinica e di comunità all’università di Milano-Bicocca; il medico Vittorio Agnoletto (università degli Studi di Milano), Medicina Democratica; Haitham Alhourani, medico, università di Genova e Chiara Fiscone, psicologa, università di Genova.

Gli operatori esprimono preoccupazione in particolare per “gli ospedali sull’orlo del collasso (mancano forniture mediche di base, scorte di ossigeno, posti di terapia intensiva, eccetera)”, situazione che impedisce “di far fronte all’afflusso incessante di pazienti feriti e di sfollati in cerca di rifugi sicuri. Inoltre, secondo le informazioni fornite da Unfpa (il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione), all’interno della Striscia di Gaza attualmente si trovano circa 50mila donne incinte, le quali purtroppo non sono in grado di accedere ai servizi sanitari essenziali. Di queste, circa 5.500 si preparano a dare alla luce un figlio nel corso del prossimo mese, generando una media di 166 nascite al giorno. Tutto ciò avviene in condizioni di accesso inadeguato all’assistenza sanitaria e persino all’acqua pulita”.

Da qui il messaggio alle istituzioni: “Ci appelliamo con forza e determinazione affinché esercitino pressione per mettere fine alla perpetrazione di violenze indiscriminate contro civili inermi, che risulta in una vera e propria punizione collettiva. Chiediamo pertanto al nostro Governo e all’Unione Europea che facciano tutti gli sforzi necessari per fermare la strage di civili. Sollecitiamo con urgenza l’immediata creazione di corridoi umanitari sicuri che consentano alle persone di spostarsi verso luoghi di protezione. Questa misura è dovuta dall’esercito israeliano e vitale per salvare vite umane e alleviare la sofferenza delle persone coinvolte in questa crisi. Infine, ribadiamo l’importanza del totale rispetto della Convenzione di Ginevra e del diritto internazionale. L’attuale catastrofe umanitaria – concludono gli operatori sanitari italiani – richiede una risposta immediata, irrinunciabile e doverosa per proteggere la vita e la dignità di tutta la popolazione di Gaza a rischio costante della propria vita”.

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