app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Sanità, Latronico (Siaarti): “Calata mortalità in terapie intensive in ultimi 30 anni’meno morti”

26 Ottobre 2023

Roma, 26 ott. (Adnkronos Salute) – “Oggi nelle Terapie intensive vengono ricoverati pazienti con una serie di diagnosi tra loro diversissime: traumi, infezioni, eventi cardiaci. Quindi parlare di una prognosi in maniera uniforme non è possibile. In generale, negli ultimi 30 anni c’è stata una riduzione davvero significativa, per moltissime condizioni, della mortalità, è questo è un dato estremamente positivo che dobbiamo all’avanzamento tecnologico, al miglioramento della formazione di medici e infermieri. Tuttavia, dopo il ricovero in alcuni pazienti abbiamo riscontrato l’aumento della debolezza muscolare, di deficit cognitivi e di disturbi mentali”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Nicola Latronico, responsabile Area Rianimazione e Terapia Intensiva della Società italiana anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva in occasione del 77esimo Congresso nazionale Siaarti in corso a Roma presso il Centro Congressi La Nuvola all’Eur.

“Il fatto è che molte delle persone che sopravvivono presentano degli esiti – sottolinea Latronico – E questi esiti sono, oggi, configurati nella ‘Sindrome dopo la Terapia intensiva’, condizione multidimensionale che colpisce pazienti nei loro aspetti fisici, mentali e cognitivi. E questo è un problema grave”. Un esempio concreto “ce lo dà uno studio pubblicato pochi anni fa sul New England Journal of Medicine – rimarca l’esperto – che faceva vedere come, a distanza di un anno, persone che prima erano indenni sviluppano un disturbo cognitivo paragonabile a quello di un paziente con Alzheimer di grado lieve dopo essere sopravvissuti alla malattia critica”. Quindi, “il nuovo futuro che avanza nell’ambito della Terapia intensiva chiederà agli esperti di farsi carico anche di coloro che sopravvivono, che vuol dire prendersi cura delle loro sofferenze anche da un punto di vista scientifico per poter trovare poi soluzioni concrete per questi pazienti”.

La Sindrome dopo la Terapia intensiva “riguarda tutte le categorie di pazienti però gli esiti rappresentano, in qualche modo, la somma di una serie di eventi: per prima cosa da come si arriva in Terapia intensiva (età e condizione fisica); dove vive il paziente (se può fare affidamento in un Sistema sanitario organizzato oppure no). In generale, quindi, le persone anziane fragili sono le persone più esposte al rischio di disabilità, ma i giovani non sono risparmiati”, conclude.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Esperti: “Self-care risorsa per cittadini e Ssn con 5 mld l’anno di risparmio”

13 Dicembre 2024
Roma, 13 dic. (Adnkronos Salute) – Prendersi cura della propria salute, prevenire le malattie, ma…

Sma e distrofie muscolari, oltre 100mila euro donati ai centri clinici Nemo

13 Dicembre 2024
Roma, 13 dic. (Adnkronos Salute) – Nella magia della festa più attesa dell’anno, la campagna ‘Sì …

Ragno violino, occhio alle decorazioni di Natale: dove si nasconde

13 Dicembre 2024
Roma, 13 dic (Adnkronos Salute) – Occhio alle decorazioni natalizie, alberi di Natale e presepi c…

Ragno violino in decorazioni feste, etologo: “Aumentano punture”

13 Dicembre 2024
Roma, 13 dic (Adnkronos Salute) – Occhio alle decorazioni natalizie, alberi di Natale e presepi c…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI