Bibbiano ora
Non capita spesso di assistere alla morte di una delle leggende mediatiche, giudiziarie e politiche più clamorose degli ultimi tempi
Bibbiano ora
Non capita spesso di assistere alla morte di una delle leggende mediatiche, giudiziarie e politiche più clamorose degli ultimi tempi
Bibbiano ora
Non capita spesso di assistere alla morte di una delle leggende mediatiche, giudiziarie e politiche più clamorose degli ultimi tempi
Non capita spesso di assistere alla morte di una delle leggende mediatiche, giudiziarie e politiche più clamorose degli ultimi tempi
Non capita spesso di assistere alla morte di una leggenda. Sono eventi per cui sarebbe lecito aspettarsi titoloni, talk show infuocati, social in processione dietro hashtag suggestivi, con la politica a seguire il carrozzone mediatico a ritmo di grancassa.
Del resto era andata esattamente così quando la leggenda nacque: era l’estate del 2019 e gli italiani si erano lasciati appassionare da un’inchiesta giudiziaria dal nome evocativo (“Angeli e demoni”) e dai protagonisti perfetti per essere triturati dai media (medici, psicologi, assistenti sociali, sindaci).
Fu così che Bibbiano diventò strumento di una polemica politica talmente insistita («Parlateci di Bibbiano!») da risultare ottusa e irrispettosa verso le presunte vittime coinvolte.
Con l’assoluzione amplissima e definitiva del perno dell’inchiesta – lo psicoterapeuta Claudio Foti – abbiamo appena assistito alla morte di una delle leggende mediatiche, giudiziarie e politiche più clamorose degli ultimi tempi. Parlateci di Bibbiano, ora.
di Valentino Maimone
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Tag: cronaca
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