Gimbe, su assistenza domiciliare arrancano Sicilia, Campania e Sardegna
Milano, 30 apr. (Adnkronos Salute) – Come procedono le riforme previste dalla missione Salute del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza)? Al 31 marzo, secondo i dati resi pubblici il 20 aprile sul portale del ministero della Salute che monitora lo stato di attuazione di questa parte del Piano, non erano previste scadenze europee che condizionano il pagamento delle rate e i milestone e target europei risultano tutti raggiunti. Sugli step intermedi, il monitoraggio indipendente condotto dalla Fondazione Gimbe con il suo Osservatorio sul Servizio sanitario nazionale, accende un faro sul capitolo assistenza domiciliare, sul quale alcune regioni sembrano arrancare più di altre. Nel dettaglio Sicilia, Campania e Sardegna.
“Anche se non condizionano l’erogazione dei fondi del Pnrr – spiega il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – questi step intermedi richiedono un attento monitoraggio perché potrebbero compromettere le correlate scadenze europee”. Entro le scadenze fissate, rileva il report, sono stati raggiunti tutti quelli previsti nel 2021 e 2022. Relativamente al 2023, sono stati differiti tre target: due da giugno 2023 a giugno 2024, ovvero la ‘Stipula di un contratto per gli strumenti di intelligenza artificiale a supporto dell’assistenza primaria’ e la ‘Stipula dei contratti per la realizzazione delle Centrali operative territoriali’. L’ulteriore target ‘Nuovi pazienti che ricevono assistenza domiciliare (prima parte)’ differito da marzo 2023 a marzo 2024 è stato raggiunto alla scadenza prevista, insieme alla seconda parte dello stesso target, prevista per marzo 2024.
“Raggiunti gli obiettivi per l’assistenza domiciliare integrata (Adi) negli over 65 – commenta Cartabellotta – i ritardi attuali sulle scadenze nazionali non sono particolarmente critici. Tuttavia, il raggiungimento degli obiettivi nazionali sull’Adi è condizionato da rilevanti differenze regionali, conseguenti sia al ‘punto di partenza’ delle Regioni del Mezzogiorno, sia alle loro capacità di recuperare il gap con l’avvio del Pnrr”.
In dettaglio, analizza il rapporto, secondo quanto previsto dal decreto del ministero della Salute del 13 marzo 2023 per assistere almeno il 10% della popolazione over 65 in Adi, il Pnrr ha l’obiettivo di aumentare le persone prese in carico dagli oltre 640 mila del dicembre 2019 a poco meno di 1,5 milioni nel 2026, per un incremento totale di oltre 808 mila assistiti.
Rispetto ai target intermedi per raggiungere tale numero, la recente relazione dell’Agenas documenta che nel 2023 il target nazionale di 526 mila, previsto dal Dm 13 marzo 2023, è stato superato (+1%). “Tuttavia – puntualizza Cartabellotta – il dato nazionale è distorto dai risultati estremamente differenti raggiunti dalle Regioni. Infatti, rispetto ad una media nazionale del 101%, alcune Regioni fanno registrare incrementi molto rilevanti: Provincia autonoma di Trento (235%), Umbria (206%), Puglia (145%), Toscana (144%). Risultati che ‘compensano’ quelli di altre Regioni: in particolare Sardegna (77%), Campania (62%) e, soprattutto, Sicilia che rimane fanalino di coda all’1%”.
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