Congresso Sis per rilancio 118, obiettivo salvare il 10% di pazienti in più
Roma, 27 mag. (Adnkronos Salute) – “Ancora una volta la Puglia è al centro di un evento di enorme importanza per il nostro settore, nel corso del quale saranno affrontati temi chiave per il futuro della medicina d’emergenza. Il 118 è un sistema nato negli anni Novanta, in modo disomogeneo su base territoriale, e dimenticato dal legislatore. Il traguardo che ci aspetta è una riforma organica dell’intero sistema, costruita a partire dal principio dell’accesso diretto al 118 per garantire al paziente un intervento tempestivo e in linea con le sue esigenze. Abbreviare il più possibile il tempo medio di intervento è la chiave: è necessario dunque eliminare i passaggi telefonici intermedi che potrebbero permetterci di salvare oltre il 10% in più delle persone. Chi accoglie la richiesta di intervento deve possedere le competenze necessarie per valutare tempestivamente la gravità della situazione e agire con strumenti e mezzi adeguati”. Così Mario Balzanelli, presidente della Sis 118, presentando il XXI Congresso nazionale della Società italiana sistema 118 che si terrà da mercoledì 29 a venerdì 31 maggio alla Libera Università Mediterranea ‘Giuseppe Degennaro’ (Lum) a Casamassima (Bari).
“Unire gli aspetti riguardanti l’economia sanitaria con quelli dell’emergenza rappresenta la principale novità introdotta dal XXI Congresso Sis 118 – spiega Francesco Albergo, direttore operativo della Lum School of Management, da anni impegnato nello studio del cosiddetto Clinical Costing – Per migliorare realmente l’organizzazione del Sistema 118 è necessario conoscere e studiarne il costo delle prestazioni. Ancora oggi non disponiamo di questi dati economici per poter valutare se, allo stato attuale, siano in linea con i bisogni sanitari. In altri termini, è auspicabile prevedere una programmazione che, allo stesso tempo, si basi sull’analisi quantitativa e qualitativa dei costi, per poter operare una riforma che miri a ridurre significativamente i tempi che intercorrono fra risposta telefonica e arrivo del mezzo e le attese nei pronto soccorso”.
Oltre al tema della riforma legislativa del 118, il congresso propone spunti di dibattito e confronto su numerosi altri aspetti che possono condizionare l’efficienza del sistema di emergenza territoriale. “Assistiamo a una fuga dei medici che definirei ‘di massa’ – sottolinea Balzanelli che, anche in qualità di direttore del 118 della Asl di Taranto, analizza la situazione da un osservatorio privilegiato – e sappiamo quanto sia indispensabile la presenza di un medico a bordo di un mezzo di soccorso per limitare i decessi. Sono necessarie strategie incentivanti in tal senso, eppure il Pnrr non accenna minimamente al 118 e alle opportunità offerte dagli strumenti di tele-diagnosi, tele-consulto e tele-intervento di cui possiamo beneficiare durante il primo intervento”.
In tale senso il congresso focalizza l’attenzione su un sistema di emergenza territoriale 118 ‘connesso’, analizzando le nuove possibilità offerte dalla telemedicina nella operatività tempo-dipendente tra scenari critici, mezzi di soccorso, centrale operativa e ‘area critica’ ospedaliera, nonché dall’intelligenza artificiale e dalle nuove tecnologie a disposizione della medicina di emergenza e di pronto soccorso. “Le nuove frontiere del sistema aerospazio offrono incredibili opportunità nella prevenzione delle morti da arresto cardiaco improvviso. Stiamo sperimentando interventi assistiti da droni – ricorda il presidente della Sis 118 – che sono in grado di raggiungere il paziente in soli 3 minuti portando sul posto un defibrillatore, aumentando del 90% la probabilità di sopravvivenza”.
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