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Ferencvaros Pro Recco

Pallanuoto, finale di Champions League: il Ferencvaros batte la Pro Recco

La Pro Recco non riesce nell’impresa di vincere la quarta Champions League consecutiva. In finale trionfa il Ferencvaros con il risultato di 12-11

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Pallanuoto, finale di Champions League: il Ferencvaros batte la Pro Recco

La Pro Recco non riesce nell’impresa di vincere la quarta Champions League consecutiva. In finale trionfa il Ferencvaros con il risultato di 12-11

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Pallanuoto, finale di Champions League: il Ferencvaros batte la Pro Recco

La Pro Recco non riesce nell’impresa di vincere la quarta Champions League consecutiva. In finale trionfa il Ferencvaros con il risultato di 12-11

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La Pro Recco non riesce nell’impresa di vincere la quarta Champions League consecutiva. In finale trionfa il Ferencvaros con il risultato di 12-11

Per battere la Pro Recco in una finale di Champions League di pallanuoto bisogna giocare a livelli stellari. Oltre la perfezione. Come – bisogna ammetterlo – è riuscito a fare il Ferencvaros nell’ultimo atto delle Final Four di Malta.

12 a 11 il risultato di una gara condotta dagli ungheresi dall’inizio alla fine, con i Campioni d’Europa e d’Italia costantemente a inseguire, arrivati più volte a un soffio dagli avversari.

Momento topico del match – bellissimo, estremamente duro, spettacolare, pallanuoto allo stato dell’arte – la grave ingenuità del colpo proibito della stella della Pro Recco Zalanki colto dal Var e punito con cartellino rosso, espulsione e quattro minuti consecutivi con l’uomo in meno.

A quel punto qualsiasi squadra avrebbe alzato bandiera bianca, la Pro Recco no. Resistenza epica, Campioni d’Italia rimasti incollati agli avversari. Fino all’incredibile, ultima azione in cui il club più titolato al mondo ho avuto la palla del pareggio e del supplementare, respinta a 7 secondi dalla fine da una vera e propria magia.

La striscia delle Champions League della Pro Recco – 11 in totale – si ferma così a tre, mentre il Ferencvaros vince la seconda Champions della sua storia. La Pro Recco cade, ma ancora una volta ricorda al mondo dello sport che questo è un club unico e probabilmente irripetibile: per batterlo è necessario andare oltre, molto oltre i propri limiti e saper sfruttare circostanze del tutto eccezionali. Resta l’amarezza, ma anche la consapevolezza che la Pro Recco è una squadra pazzesca, con alle spalle un club eccezionale, costruito dal patron Gabriele Volpi, gestito secondo criteri sconosciuti al piccolo mondo della pallanuoto impostati da Gianpiero Fiorani e trasferiti al presidente Maurizio Felugo. Sua e del patron la coraggiosa scelta del fenomenale, giovanissimo allenatore, il trentaquattrenne Sandro Sukno.

E ci fa piacere sottolinearlo in una serata così sportivamente amara.

di Fulvio Giuliani

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