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Mariko Kaneko

Giappone con l’Ucraina, parla Mariko Kaneko portavoce del Ministero degli Esteri giapponese

Mariko Kaneko, portavoce del Ministero degli Esteri giapponese, in Italia per i lavori del G7 sul commercio

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Giappone con l’Ucraina, parla Mariko Kaneko portavoce del Ministero degli Esteri giapponese

Mariko Kaneko, portavoce del Ministero degli Esteri giapponese, in Italia per i lavori del G7 sul commercio

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Giappone con l’Ucraina, parla Mariko Kaneko portavoce del Ministero degli Esteri giapponese

Mariko Kaneko, portavoce del Ministero degli Esteri giapponese, in Italia per i lavori del G7 sul commercio

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Mariko Kaneko, portavoce del Ministero degli Esteri giapponese, in Italia per i lavori del G7 sul commercio

«La stabilità dell’Europa e la stabilità dell’Indo-Pacifico e dell’Asia, compresa la questione di Taiwan, sono inseparabili. Ecco perché il nostro governo si è immediatamente schierato a sostegno dell’Ucraina dopo l’aggressione russa, perché quell’invasione era ed è una violazione di tutte le norme del diritto internazionale e dei princìpi della Carta delle Nazioni Unite. Una violazione che non possiamo accettare». A parlare in questa intervista è Mariko Kaneko, portavoce del Ministero degli Esteri giapponese, in Italia per i lavori del G7 sul commercio, al seguito del ministro madame Yōko Kamikawa.

Riguardo al ruolo della Cina e alle sue ambizioni espansionistiche nell’Asia orientale, Kaneko sottolinea il valore del rispetto del diritto internazionale e la necessità per il Giappone e il mondo libero che nessuno cerchi di imitare nell’Indo-Pacifico ciò che Vladimir Putin ha fatto in Ucraina. E qui il dialogo con la portavoce del Ministero degli Esteri giapponese si sposta direttamente su uno dei temi affrontati in questi giorni dal G7 sul commercio: la Cina, le sue politiche economiche aggressive e le misure distorsive del mercato come «i suoi sussidi industriali poco trasparenti». «Naturalmente – spiega Kaneko – è nell’interesse della comunità internazionale che le politiche commerciali mondiali includano la Cina e che le regole non vengano minate dalle scelte politiche di Pechino. L’ordine economico internazionale, come quello geopolitico, ha bisogno innanzitutto del rispetto delle regole e del diritto, altrimenti si romperebbe immediatamente l’equilibrio, aumentando le tensioni. Lo sforzo emerso anche da questo G7 è quello di cercare di includere sempre più economie nel tentativo di mantenere il sistema di regole dell’Omc (Organizzazione Mondiale del Commercio, ndr.) e di contrastare i tentativi di alcuni Paesi di distorcere il commercio libero ed equo che ha sviluppato finora».

È in questa scommessa che il G7 cerca di includere, in uno sforzo concertato, pure le economie del Sud del mondo (una scelta non solo economica ma anche geopolitica, per sottrarre numerosi Paesi all’influenza, o alle tentazioni di influenza, di Cina e Russia). «La Cina non è il problema ma uno dei problemi» sottolinea Kaneko, senza dimenticare però di aggiungere ancora una volta che il tentativo di includere la Cina nelle nostre relazioni commerciali va comunque perseguito, anche con l’impegno della diplomazia.

Al termine della nostra intervista la portavoce del Ministero degli Esteri giapponese ha voluto spendere alcune considerazioni sulle relazioni fra il governo giapponese e quello italiano. «I rapporti fra il vostro presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il nostro primo ministro Fumio Kishida sono molto buoni. A Tokyo lo scorso dicembre è stato firmato un trattato internazionale dai ministri della Difesa di Giappone, Italia e Gran Bretagna per la realizzazione del Global Combat Air Program (Gcap), un progetto che mira a realizzare un cacciabombardiere di sesta generazione», quindi dal punto di vista dell’industria militare e della difesa un aereo più avanzato persino dell’F-35. In un momento di tensioni internazionali non sorprende vedere un grande progetto che unisce tre Paesi liberi – Giappone, Gran Bretagna e Italia – e che potrebbe contribuire, non sembri una contraddizione perché non lo è, alla pace e alla stabilità del mondo.

di Massimiliano Lenzi

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