Sostenibilità: Ferrarini, nuovo investimento con utilizzo plastica riciclata al 65%
Roma, 15 feb. (Labitalia) – Nuovo investimento di Ferrarini per la sua strategia di sostenibilità: tutte le confezioni dei salumi affettati Ferrarini in commercio dal 2022 sono realizzate utilizzando almeno il 65% di plastica riciclata. Il progetto, partito in via sperimentale a inizio 2021, prevede l’utilizzo di plastica riciclata per la totalità delle vaschette dei salumi affettati utilizzando le percentuali più alte di prodotto riciclato rispetto agli standard attualmente disponibili sul mercato.
“L’impegno per la sostenibilità – dichiara il direttore marketing di Ferrarini Claudio Rizzi – è da sempre nel dna dell’azienda diventandone un carattere distintivo sul mercato. Nel packaging dei prodotti viene inoltre evidenziato il corretto smaltimento per facilitare i consumatori, perché in Ferrarini siamo convinti che sono i piccoli gesti che facciamo ogni giorno, come la raccolta differenziata, che possono distinguerci nelle strategie della sostenibilità”.
Lo storico marchio è oggi tra i leader sul mercato nazionale del prosciutto cotto, sia nel canale della grande distribuzione organizzata, sia in quello del dettaglio tradizionale su tutto il territorio nazionale grazie ad una propria struttura commerciale.
“Una grande sfida – continua Rizzi – legata alla sostenibilità è anche quella di avere modelli di business che tengano conto di tutti gli stakeholders, tra cui noi annoveriamo anche le piccole botteghe spesso localizzate in stupendi borghi o in centri storici che rischiano di essere abbandonati. Le nostre vendite sono per la stragrande maggioranza ancora fatte con i classici salumi interi tagliati al banco, ed uno dei nostri punti di forza è l’avere una strategia distributiva e commerciale che ci permette di far coesistere la gdo con i dettaglianti tradizionali”.
“Il nostro impegno – spiega – per la sostenibilità e l’ambiente ci vede da sempre in prima linea nell’area agricola. Oltre ad avere una filiera per il nostro Parmigiano Reggiano completamente integrata dal foraggio, all’allevamento delle 3 mila vacche da latte fino alla trasformazione e stagionatura delle forme, che ci ha permesso di ottenere, già nel 2007, la certificazione come ‘prodotto con latte ottenuto da alimentazione non ogm’, abbiamo convertito i nostri vigneti a coltura biologica e dalla vendemmia del 2017 i nostri vini, tipici del territorio, si possono fregiare della denominazione biologico”.
Primo brand italiano a produrre prosciutto cotto senza polifosfati aggiunti, Ferrarini “è ormai una tra le più importanti realtà europee nel settore agroalimentare e propone in tutto il mondo, oltre al suo prosciutto cotto, i prodotti simbolo del made in Italy: dal prosciutto di Parma alle diverse specialità di salumeria, accompagnate dai prodotti dell’azienda agricola di famiglia commercializzati dal gruppo come il parmigiano reggiano dop, i vini e l’aceto balsamico di Modena e tradizionale dop”.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche