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**C.destra: l’addio di Gelmini a Calenda, per ora al Misto, voci su passaggio a ‘Noi Moderati’**

17 Settembre 2024

Roma, 17 set. (Adnkronos) – La voce su un possibile addio ad Azione girava da un po’. Oggi è arrivata la conferma: Mariastella Gelmini lascia il partito di Carlo Calenda e ad ufficializzare il ‘distacco’ è lei stessa con una nota, a pochi giorni da un altra ‘defezione’, quella di Enrico Costa (passato con Forza Italia). ”Il mio percorso in Azione si conclude oggi”, annuncia l’ex ministra che spiega: ”Ho avuto con Calenda un confronto sereno e leale e per quanto mi riguarda la stima e la gratitudine nei suoi confronti restano immutati”, ma “le scelte politiche del movimento a cui ho aderito con entusiasmo due anni fa (nel luglio 2022) vanno in una direzione che non posso condividere perché significativamente diversa da quella originaria”.

All’ex ministra non è andata giù la scelta di un’alleanza di Az con M5S e Avs in vista delle prossime regionali, il cosiddetto campo largo. Da qui la decisione di andare via: per ora la senatrice si iscriverà al Misto di palazzo Madama, poi si vedrà ma i rumors sempre più insistenti assicurano che ormai l’ex portavoce di Azione approderà a ‘Noi Moderati’, la formazione politica di centrodestra che sostiene il governo Meloni ed è guidata da Maurizio Lupi.

Entrata in Azione due anni fa dopo aver lasciato Forza Italia, in dissenso con la scelta dei senatori azzurri di non partecipare al voto di fiducia pro governo Draghi, Gelmini ha iniziato a manifestare la sua insofferenza verso la linea di Calenda sottotraccia di fronte all’ipotesi di un’alleanza organica con il centrosinistra. Classe ’73, originaria di Leno, in provincia di Brescia, è deputata di lungo corso (è alla sua quinta legislatura), ha ricoperto l’incarico di ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel Berlusconi quater (2008-2011); è stata anche consigliera comunale di Milano e capogruppo di Fi alla Camera dal 27 marzo 2018 al febbraio 2021, quando è stata nominata ministra per gli Affari regionali e le autonomie nel governo Draghi. Cattolica, si è sempre considerata moderata e popolare, europeista convinta, l’ex ministra, raccontano, continuerà le sue battaglie nel Misto: formazione, lavoro, impresa, centralità della persona, sussidiarietà, autonomie locali.

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