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Ministro Giorgetti

Sacrificati

Manovra, Giorgetti: “È giusto che i sacrifici li faccia chi ha le possibilità per farli”. Il primo sacrificio, però, lo deve fare lui

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Manovra, Giorgetti: “È giusto che i sacrifici li faccia chi ha le possibilità per farli”. Il primo sacrificio, però, lo deve fare lui

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Manovra, Giorgetti: “È giusto che i sacrifici li faccia chi ha le possibilità per farli”. Il primo sacrificio, però, lo deve fare lui

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Manovra, Giorgetti: “È giusto che i sacrifici li faccia chi ha le possibilità per farli”. Il primo sacrificio, però, lo deve fare lui

Sacrificati lo siamo adesso, dovendo mettere fra le sofferenze pure le parole del ministro Giorgetti sul sacrificarsi. Si commetterebbe un grosso errore a liquidare imbarazzati quel che ha detto, perché ha ragione. Il primo sacrificio lo deve però fare lui, altrimenti la sua credibilità sarà pari a zero e verrà battuto da uno che continuerà a fare quel che faceva lui. Sacrificati lo siamo adesso, perché spendiamo 80 miliardi l’anno – e presto saranno 100 – in remunerazione del debito pubblico. Sacrificati lo siamo stati per un trentennio di avanzi primari, ovvero di bilanci pubblici con entrate superiori alle uscite prima di pagare gli interessi, accompagnati a un debito che aumentava sempre in valore assoluto e oscillava talora in percentuale sul Prodotto interno lordo, continuando a crescere nel medio periodo. Ci siamo svenati a vuoto. Come abbiamo fatto? Ci siamo riusciti perché appena qualcuno si permetteva di dire che il debito era un problema reale e si doveva evitare di farlo crescere c’era lì un altro che s’alzava a dire che non era vero niente, che era una pura illusione per contabili asserviti ai poteri occulti e che si poteva comodamente e sovranamente scialare. Giancarlo Giorgetti è una persona seria e sapeva benissimo come stavano le cose: lo sa da molti anni, ma sono i medesimi anni in cui è stato eletto in liste (quelle della Lega) che proponevano di uscire dall’euro per fare più debiti e dicevano di volere cancellare la legge Fornero per dare più pensioni a tutti. Giorgetti sapeva che erano cretinate irresponsabili, ma incassava il dividendo. E del resto, se non lo avesse fatto, se avesse detto quel che sapeva e quel che pensava, sarebbe stato fuori. E se avesse convinto tutto il suo partito (la vedo dura) allora lo avrebbe portato alla sconfitta, superato da altri più irresponsabili di lui. Difatti, non appena lui e i suoi sono stati fuori dal governo la sinistra c’è tornata assieme ai pentastellati e hanno varato il bonus 110%, che resterà nella storia come la più enorme e ingiusta delle irresponsabilità. Il che, però, non diminuisce le colpe di questo o di quello, ma moltiplica quelle di tutti. Quindi: Giorgetti ha ragione, ma cominci con il fare il sacrificio che la ragione odierna impone, ovvero confermare di avere raccontato palle agli italiani o di averle assecondate. Sarebbe bello poter dire ai quattro gatti che leggono queste righe: non votate mai più per questi, votate per quelli altri. Mi piacerebbe assai, ma non ci si riesce perché i migliori sono come Giorgetti, ovvero capaci di approfittare senza esagerare nell’esporsi. Troppo poco: così non si è credibili e così no, i miei soldi non ve li voglio dare. Pago sempre tutto il dovuto, ma me li dovete togliere con la forza della legge e con la faccia tosta dell’avere sostenuto il contrario.

In contemporanea si insediava il nuovo governo francese e il suo capo, Michel Barnier, ha evocato la patrimoniale per abbattere il debito. In Italia di patrimoniale non si può parlare, perché si fa finta che non esistano e invece ce ne sono già molte. La falsità della politica è ricambiata con la slealtà fiscale, in attesa che ci si condoni a vicenda. Il guaio di Barnier è che se non spiega come si eviterà di far ricrescere il debito – ovvero come si modifica lo Stato sociale e come si fa crescere la produzione, come si evita che anziché i bisognosi si aiutino i nullafacenti e le rendite siano più allettanti dei guadagni – il patrimonio privato sarebbe chiamato a metterci una pezza, per poi riaprire il buco. E no, anche questa è una proposta irricevibile.

Giorgetti ha ragione, ma siamo al punto in cui o si decidono a essere credibili o la sostituzione con il prossimo demagogo bugiardo avviene in tempo reale, a cura dei suoi stessi compagni. Così da restar sacrificati anziché liberati da tanta irresponsabile mediocrità. Sempre ricordando che la colpa non è solo di chi racconta balle, ma anche di chi crede sia furbo fare la scemata di crederci.

Di Davide Giacalone

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