WAR, il nuovo libro di Woodward che si annuncia un terremoto
Da Biden, che definisce “figlio di p…” Netanyahu, al piano atomico di Putin. I retroscena raccontati dall’autore del Watergate
WAR, il nuovo libro di Woodward che si annuncia un terremoto
Da Biden, che definisce “figlio di p…” Netanyahu, al piano atomico di Putin. I retroscena raccontati dall’autore del Watergate
WAR, il nuovo libro di Woodward che si annuncia un terremoto
Da Biden, che definisce “figlio di p…” Netanyahu, al piano atomico di Putin. I retroscena raccontati dall’autore del Watergate
Da Biden, che definisce “figlio di p…” Netanyahu, al piano atomico di Putin. I retroscena raccontati dall’autore del Watergate
Il tempo è spesso un fattore chiave, ma mai come in questo caso. Il libro di Bob Woodward, non a caso intitolato WAR, “Guerra”, arriva nel pieno della “battaglia” all’ultimo voto per le Presidenziali statunitensi e mentre si consumano due tra i più drammatici conflitti della storia contemporanea: in Medio Oriente e in Ucraina. Per questo l’ultima opera del prolifico autore – la 21esima – non può passare sotto silenzio. Fin dalle anticipazioni, uscite a pochi giorni dalla pubblicazione il 15 ottobre, ha iniziato a far discutere per i retroscena che sono descritti. Uno riguarda ciò che Woodward, tra le più autorevoli voci del giornalismo internazionale e autore del Watergate nel 1972 insieme al collega Carl Bernstein, ha rivelato sui rapporti tra il Presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Le tensioni tra i due sono note da tempo, ma l’inquilino della Casa Bianca si sarebbe persino lasciato andare a un poco presidenziale “figlio di p…” nel definire il capo del Governo di Tel Aviv, accusato di avergli “mentito regolarmente”. Il motivo sarebbe la durata dell’offensiva israeliana. Netanyahu avrebbe detto che sarebbe proseguita per tre mesi (anche se ufficialmente non ha mai nascosto di poter arrivare a fine 2024), salvo rimangiarsi la parola. “Gli israeliani fanno sempre così”, avrebbe quindi commentato Brett McGurk, coordinatore per il Medio Oriente alla Casa Bianca. Come scrive Woodward, Biden sarebbe convinto che Netanyahu miri solo al mantenimento della sua leadership. Inoltre, all’intenzione di voler uccidere “fino all’ultimo membro di Hamas”, Biden avrebbe risposto di considerarla un’opzione impossibile da attuare, minacciando sia privatamente che pubblicamente di bloccare le massicce forniture di armi statunitensi alle forze militari israeliane. Di più: secondo Biden dietro l’ostinazione di Netanyahu ci sarebbe persino la malcelata volontà di influenzare le elezioni americane. L’idea è che, con il candidato repubblicano Donald Trump alla guida degli Usa, Israele potrebbe contare su un maggior sostegno Oltreoceano.
Quanto allo stesso Donald Trump, Woodward non risparmia nuove pagine al vetriolo dopo che nel 2018 era uscito un suo libro, dedicato al Tycoon, intitolato semplicemente “Paura”, seguito nel 2020 da un altro lavoro chiamato “Rabbia”. In “WAR”, invece, si indagano i rapporti tra Trump e Putin: non è un mistero che nel 2016, dietro al Russiagate che coinvolse Hillary Clinton, ci fosse proprio lo zampino del Cremlino, ricorda Woodward, che questa volta cita un presunto appello lanciato al presidente russo (“Russia, se mi stai ascoltando, spero che tu riesca a trovare le 30.000 e-mail mancanti”). A riprova dei buoni rapporti tra i due ci sarebbe l’invio di macchine per il test COVID-19 ad uso personale a Putin, in piena pandemia, oltre alle sette telefonate private tra il leader russo e Trump, dopo la fine del mandato di quest’ultimo. Di Putin, inoltre, Woodward cita un dossier dell’intelligence americana secondo cui, a pochi mesi dall’invasione dell’Ucraina, il capo del Cremlino avrebbe preso in considerazione il ricorso all’atomica. I servizi segreti ritenevano le informazioni affidabili al 50% e il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, le avrebbe lette “con terrore”. Per questo Biden lo avrebbe incaricato di prendere contatti con Mosca, avvertendola delle possibili “conseguenze catastrofiche”. Di sicuro, per ora, c’è la reazione di Trump al libro, considerato l’opera “di un uomo veramente demente e squilibrato”. Con Biden fuori dalla corsa elettorale, si attendo un commento anche da parte di Kamala Harris.
Di Eleonora Lorusso
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