Italia sul velluto con Israele in campo e giornata tranquilla
L’Italia batte Israele 4-1 e sale a 10 punti nel gironcino di Nations League. Manifestazione a Torino contro il bombardamento a Gaza sull’ospedale di Al Aqsa
Italia sul velluto con Israele in campo e giornata tranquilla
L’Italia batte Israele 4-1 e sale a 10 punti nel gironcino di Nations League. Manifestazione a Torino contro il bombardamento a Gaza sull’ospedale di Al Aqsa
Italia sul velluto con Israele in campo e giornata tranquilla
L’Italia batte Israele 4-1 e sale a 10 punti nel gironcino di Nations League. Manifestazione a Torino contro il bombardamento a Gaza sull’ospedale di Al Aqsa
L’Italia batte Israele 4-1 e sale a 10 punti nel gironcino di Nations League. Manifestazione a Torino contro il bombardamento a Gaza sull’ospedale di Al Aqsa
Il processo di cicatrizzazione delle ferite di Euro 2024 procede senza intoppi. E non è certo poco, dopo l’estate incubo targata Azzurro. L’Italia batte Israele (4-1, con doppietta di Di Lorenzo, timbro di Retegui su rigore e Frattesi) e sale a 10 punti nel gironcino di Nations League, davanti alla Francia (9 punti, ha vinto in Belgio), assicurandosi quasi certamente un posto per i playoff di Nations League. Non si tratta certo di una competizione che suscita emozioni forti, anzi. Ma c’era da rimettere assieme i cocci dopo il fallimento estivo e Luciano Spalletti ha mostrato – se davvero fosse servita l’ennesima dimostrazione – di non aver certo perso il tocco, sebbene il cumulo di errori agli Europei del commissario tecnico sia costato parecchio alla causa azzurra. La sua Italia è infatti ripartita da facce nuove (su tutti, il centrocampista del Torino Ricci), da un paio di elementi destinati a diventare i leader del gruppo azzurro (Tonali, Calafiori) e da linee di gioco precise, “spallettiane”. E quindi, palleggio, cambi di gioco, palle in verticale, pressing alto. Si vedono i risultati: forse quattro partite sono poche, ma l’Italia del post Euro 2024 prova a giocare, anche a divertire. Prende coscienza della sua forza, della sua qualità media che deve sopperire alla mancanza di qualche fuoriclasse. Anche perché vengono fuori i bomber: Retegui è al sesto centro il 16 presenze, Frattesi, mestiere mezzala, addirittura al settimo.
A Udine si è anche scritto un pezzetto di storia: Daniel Maldini, figlio di Paolo e nipote di Cesare, ha fatto il suo esordio nello stesso impianto – seppur ricostruito – dove aveva iniziato la sua carriera in Serie A proprio papà Paolo. Sin qui, la partita. Prima del fischio iniziale si sono sentiti fischi all’inno nazionale israeliano, poi coperti dagli applausi. E poco prima del via al match si è chiuso il corteo (pacifico) pro Palestina (e contro la decisione di far giocare la partita) che aveva sfilato per le vie di Udine. Si sono visti alcuni cartelli come “Non è Fifa è terrore”, “Stop genocidio”, l’appello ricorrente della giornata. Secondo gli organizzatori, i manifestanti sono stati circa tremila. Alcune centinaia sono scesi in piazza anche a Torino per manifestare contro il bombardamento a Gaza sull’ospedale di Al Aqsa.
Di Nicola Sellitti
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