Mogol a teatro con Carroccia racconta Battisti
Domenica 3 novembre, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, andrà in scena “Emozioni – La mia vita in canzone…” con Mogol e Carroccia, con cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere
Mogol a teatro con Carroccia racconta Battisti
Domenica 3 novembre, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, andrà in scena “Emozioni – La mia vita in canzone…” con Mogol e Carroccia, con cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere
Mogol a teatro con Carroccia racconta Battisti
Domenica 3 novembre, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, andrà in scena “Emozioni – La mia vita in canzone…” con Mogol e Carroccia, con cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere
Domenica 3 novembre, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, andrà in scena “Emozioni – La mia vita in canzone…” con Mogol e Carroccia, con cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere
Domenica 3 novembre, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, andrà in scena “Emozioni – La mia vita in canzone…”, uno spettacolo che vedrà protagonisti Gianmarco Carroccia e Mogol per celebrare Lucio Battisti. Insieme, sul palco, guideranno il pubblico in un viaggio musicale tra i brani iconici nati dalla collaborazione tra Battisti e Mogol in un concerto narrato che svelerà i retroscena della creazione di alcune delle canzoni più amate, attraverso le parole dell’autore dei testi e l’interpretazione intensa di Carroccia. A rendere unico lo spettacolo sarà anche la presenza dell’Orchestra Emozioni, composta da 20 musicisti e diretta dal M° Marco Cataldi, che ha curato gli arrangiamenti per l’occasione.
Abbiamo scambiato per l’occasione quattro chiacchiere con Gianmarco per sapere da lui i retroscena di questo progetto
Com’è nata l’idea di questo concerto?
Ormai il mio rapporto di collaborazione con Mogol è arrivato al decimo anno e volevamo dare un’importanza culturale significativa a queste canzoni, in modo che non risultassero un semplice tributo o una cover, ma che avessero qualcosa in più. Grazie a lui siamo riusciti a dare profondità e valore alle canzoni attraverso i suoi aneddoti e le sue spiegazioni, che arricchiscono ogni singolo brano. È come un viaggio nel tempo in cui Mogol introduce ogni pezzo che noi poi andiamo a eseguire.
Come vi siete conosciuti?
Circa 14 anni fa ho frequentato la sua scuola e l’avevo incontrato un paio di volte, ma allora non c’era stata l’occasione di approfondire il nostro rapporto. Poi, nel 2014, l’ho invitato a un concerto che tenevo a Sperlonga, la mia zona. Da quel momento abbiamo iniziato a collaborare poco alla volta. Il vero punto di svolta è stato a dicembre del 2018 con il nostro sold out al Parco della Musica di Roma: è lì che è iniziato tutto. Da allora abbiamo fatto sempre più concerti in tutta Italia e, ultimamente, anche all’estero. Siamo stati in Svizzera, Croazia, Albania, e questo percorso ci rende davvero orgogliosi.
Che ruolo ha avuto la musica di Battisti nella tua vita?
La musica, e non solo la sua, ma tutta quella cantautorale, ha accompagnato profondamente la mia infanzia. Ho ascoltato molti dischi durante quegli anni e anche durante l’adolescenza. Dopo la scuola passavo i pomeriggi immerso nell’ascolto e ogni brano che scoprivo era una sorpresa incredibile. La straordinarietà del sodalizio tra loro, in particolare, è stata la capacità di non ripetersi mai: ogni canzone era unica, completamente diversa dalle altre. Questo rendeva ogni ascolto una nuova esperienza, sempre stimolante e sempre da approfondire.
Parlano di aspetti della vita quotidiana in cui ciascuno di noi può ritrovarsi, ma senza mai essere banali. Credo che in quelle canzoni ci sia molta verità, e quando la verità è presente, l’ascoltatore la percepisce immediatamente: non c’è nulla di finto. Spesso raccontano aspetti autobiografici dello stesso Mogol o di persone a lui vicine e questa autenticità arriva dritta all’ascoltatore.
Portare questo spettacolo in giro per teatri d’Italia e del Mondo è anche un’occasione per far conoscere la musica di Lucio alle nuove generazioni
Notiamo sempre di più la presenza di giovani ai nostri concerti. Questo significa che anche le nuove generazioni sono molto sensibili alla musica d’autore e la apprezzano in modo davvero positivo, cosa che trovo bellissima. Un tempo penso che comprare un disco fosse un gesto speciale: si mettevano da parte i soldi e ogni album acquistato aveva un valore profondo. Oggi, forse, avere tutto a portata di mano sui dispositivi ci fa perdere un po’ il senso di quel valore. È come se si mettesse tutto sullo stesso piano, e questo paradossalmente rende più difficile distinguere le cose belle da quelle meno belle.
Nel concerto di Milano ci sarà anche un’orchestra a suonare con te
Di solito faccio spettacoli anche in quartetto acustico, nei teatri più piccoli, con violino, chitarra, pianoforte e voce. Il risultato è sempre lo stesso: il pubblico diventa protagonista, c’è un coinvolgimento totale e si canta insieme.
Fin dal primo pezzo ci teniamo a sottolineare quanto sia prezioso trascorrere insieme un paio d’ore di condivisione. Se poi questa partecipazione si estende anche al canto, diventa tutto ancora più speciale. E devo dire che accade sempre: il pubblico canta con noi. La forza di questo spettacolo sta proprio nel fatto che le persone diventano protagoniste insieme a noi. Si crea una serata corale, un momento di condivisione davvero bello.
È sempre un’esperienza straordinaria. Inoltre, con una formazione più ampia e più strumentisti, si riesce ad avvicinarsi alla perfezione che ascoltiamo nei dischi. L’orchestra è stata un’idea che ho avuto sin dall’inizio perché quasi nessuno propone spettacoli musicali, soprattutto di cover, con una formazione di questo tipo. Ma quando è possibile portarla sul palco è bellissimo: il suono è ricco, pieno, e sembra quasi di ascoltare un disco.
Com’è stato scegliere solo alcune canzoni rispetto al vasto repertorio che Battisti-Mogol hanno prodotto?
È sempre molto difficile scegliere una scaletta per questi concerti perché quattro serate non basterebbero a rendere giustizia a tutto ciò che hanno creato, una produzione di una bellezza unica. Cerchiamo di seguire un percorso cronologico che va dalla metà degli anni ’60 fino alla loro ultima collaborazione nel 1980, includendo uno o due brani per ogni album, soprattutto con la formazione orchestrale. C’è un pezzo, Anima Latina, che di solito non viene proposto da nessuno ma che, pur essendo tra i meno conosciuti, è sempre tra i più applauditi, soprattutto con l’orchestra. È come un viaggio nel tempo, in cui si può notare l’evoluzione artistica incredibile di questi due grandi artisti.
Di seguito l’elenco delle date:
– 3 novembre – MILANO – Teatro Lirico Giorgio Gaber
– 27 novembre – CATANIA – Teatro Metropolitan
– 28 novembre – PALERMO – Teatro Golden
Nelle date di Catania e Palermo Gianmarco Carroccia e Mogol saranno accompagnati da una band composta da: Marco Cataldi (arrangiamenti e chitarre), Alessandro Patti (basso), Bruno D’ambrosio (batteria e percussioni), Dario Troisi (pianoforte e synth), Christian Vilona (sax, flauto e voci) e Michele Campo (violino).
Inizio concerti ore 21.00. Biglietti disponibili in prevendita qui
di Federico Arduini
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