L’Italia vola con Jannik e Matteo
Coppa Davis: l’Italia batte l’Argentina (2-1) e vola in semifinale contro l’Australia che supera gli Stati Uniti
L’Italia vola con Jannik e Matteo
Coppa Davis: l’Italia batte l’Argentina (2-1) e vola in semifinale contro l’Australia che supera gli Stati Uniti
L’Italia vola con Jannik e Matteo
Coppa Davis: l’Italia batte l’Argentina (2-1) e vola in semifinale contro l’Australia che supera gli Stati Uniti
Coppa Davis: l’Italia batte l’Argentina (2-1) e vola in semifinale contro l’Australia che supera gli Stati Uniti
L’asso di briscola ha risolto i problemi, come Mr. Wolf, in singolare e poi anche in doppio. L’Italia batte l’Argentina (2-1) e va in semifinale – contro l’Australia, che ha superato gli Stati Uniti – di Coppa Davis e ovviamente lo sguardo degli italiani corre verso Jannik Sinner, che ha prima messo una pezza alla sconfitta di Musetti nel match d’esordio e poi assieme a Matteo Berrettini ha steso la resistenza del solido doppio sudamericano. In questo momento Sinner è come il Re Sole e si comprende la scelta del ct Volandri di affidarsi al numero uno al mondo e a Berrettini, piuttosto che al duo Bolelli-Vavassori, che vince tornei pesanti e va in finale nei tornei del Grand Slam. Ma questa è la Coppa Davis, serve quel quid in più di cui Sinner ovviamente abbonda ma che è presente nella faretra anche di Berrettini, nonostante l’evidente desuetudine al doppio della coppia italiana. Così, Sinner e Berrettini hanno saputo vincere il primo parziale, sebbene si sia notata l’assenza di automatismi rispetto ai sudamericani, per poi ripetersi nel secondo set, evitando l’insidia di portare la sfida al terzo, con Sinner a tracciare la strada, da leader e Berrettini a colpire forte e preciso. A unirli, una chimica più umana, emotiva, che tecnica, fatta di rispetto e amicizia.
In precedenza, Sinner aveva portato il punto del pareggio all’Italia, dopo l’inattesa e pesante battuta di arresto di Lorenzo Musetti nella prima partita con Cerundolo. Il numero uno al mondo è riuscito a partire subito forte per cambiare l’inerzia dell’incontro: break all’inizio, fuga in avanti, con Baez senza gli strumenti tecnici, psicologici, emotivi, per reggere il confronto. E’ arrivato così un rapido 6-2, con Jannik in pieno controllo della situazione e con visi più distesi nel box degli azzurri. Al sudamericano è andata anche peggio nel secondo set (6-1). Nella serata al batticuore degli italiani per il tennis resta ovviamente scolpita nella memoria la sconcertante la prestazione offerta da Lorenzo Musetti, travolto dall’argentino Cerundolo nel primo match con gli argentini: due set veloci, senza storia, con il numero 17 al mondo che è apparso davvero lontano dalla condizione che richiede un contesto così impegnativo, anche dal punto di vista psicologico, richiesto dalla Coppa Davis. Musetti è parso scarico, di luna storta, era quindi più di un segnale la sconfitta arrivata al primo turno di Parigi-Bercy di qualche giorno fa. E’ un segnale che il ct Volandri dovrà cogliere per le scelte del secondo singolarista al fianco di Jannik Sinner.
Nella Davis, oltre alle condizioni di forma, conta anche il vissuto: Musetti è ora 2-5 nel rapporto tra vittorie e sconfitte e ha perso anche lo scorso anno contro il serbo Kecmanovic (poi Sinner battè Djokovic in singolare e in doppio) mentre Berrettini in singolare è 7-2.
Di Nicola Sellitti
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