Aleppo nelle mani dei jihadisti. Il capo dei ribelli sunniti ucciso in un raid russo
Continuano gli scontri in Siria. Ucciso il capo dei ribelli jihadisti. Per il presidente Assad: “Il Paese sconfiggerà i terroristi”
Aleppo nelle mani dei jihadisti. Il capo dei ribelli sunniti ucciso in un raid russo
Continuano gli scontri in Siria. Ucciso il capo dei ribelli jihadisti. Per il presidente Assad: “Il Paese sconfiggerà i terroristi”
Aleppo nelle mani dei jihadisti. Il capo dei ribelli sunniti ucciso in un raid russo
Continuano gli scontri in Siria. Ucciso il capo dei ribelli jihadisti. Per il presidente Assad: “Il Paese sconfiggerà i terroristi”
Continuano gli scontri in Siria. Ucciso il capo dei ribelli jihadisti. Per il presidente Assad: “Il Paese sconfiggerà i terroristi”
Il capo degli jihadisti di Hayat Tahrir al Sham – il gruppo dei ribelli sunniti che hanno attaccato in Siria entrando ad Aleppo – Abu Muhammad al Jolani, sarebbe stato ucciso in un raid aereo russo. A scriverlo su X è il governo libanese. Un tentativo di colpo di Stato attuato a Damasco, che secondo il presidente siriano Bashar al-Assad, “il Paese sarebbe in grado di sconfiggere”. “La Siria continua a difendere la sua stabilità e integrità territoriale di fronte a tutti i terroristi e ai loro sostenitori, ed è in grado, con l’aiuto dei suoi alleati e amici, di sconfiggerli ed eliminarli, indipendentemente dall’intensità dei loro attacchi”, ha dichiarato Assad durante una telefonata con il suo omologo emiratino, mentre alcuni portali, che citano giornalisti siriano, parlano di una sua possibile fuga in Russia.
Stando a quanto riportato dai media turchi, il capo del governo di transizione siriano, Abdurrahman Mustafa, avrebbe dichiarato che “i ribelli di Hayat Tahrir Al Sham sarebbero pronti a lanciare un’operazione su tre diversi fronti per prendere il controllo della città di Tal Rifat, nel nord del Paese”. Ed è in questo scontro a fuoco che migliaia di civili sono ora in fuga dal conflitto. L’Onu ha già avviato ieri l’evacuazione del personale da Aleppo, caduta nelle mani dei ribelli, mentre la Farnesina rassicura sulle condizioni dei circa 300 italiani segnalati nel Paese. Di questi, 120 erano stati censiti proprio ad Aleppo e la maggior parte di loro saranno evacuati nelle prossime ore a Damasco. Ad attenderli l’ambasciatore Stefano Ravagnan, insediatosi nella capitale siriana solo pochi giorni fa.
“Non ci sono pericoli per i nostri connazionali anche perché i ribelli hanno detto chiaramente che non toccheranno e non faranno operazioni ostili nei confronti dei civili, degli stranieri e anche dei cristiani”, ha rassicurato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, riferendo che attualmente solo alcuni gruppi familiari italo-siriani e pochissimi religiosi italiani hanno deciso di restare nel Paese.
Di Claudia Burgio
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