Ue: Gentiloni, ‘economia europea a un bivio, prenderà la strada giusta?’
Roma, 7 feb. (Adnkronos) – “L’economia europea si trova a un bivio. La bussola della competitività adottata a fine gennaio dalla Commissione europea dovrebbe tracciare una nuova strategia per i prossimi cinque anni. Questo ambizioso piano avrà successo?”. Lo scrive Paolo Gentiloni per Brookings Institutions, centro di ricerca di cui è ‘distinguished fellow’.
“La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti non era il risultato preferito dall’Europa. Tuttavia, la fonte principale dei guai europei non risiede nelle prospettive economiche a breve termine né nel rischio che il presidente Trump lanci una guerra commerciale. Il problema principale è la mancanza di competitività europea ben descritta dai recenti rapporti di due ex primi ministri italiani, Mario Draghi ed Enrico Letta. Affrontare questo problema è esattamente ciò di cui si occupa la bussola della competitività della Commissione. L’Europa ha ora un piano. L’Unione europea promette di dare priorità all’innovazione e al sostegno delle imprese ‘schiacciate dagli alti prezzi dell’energia e da un elevato onere normativo'”.
“Il piano affronta quattro sfide principali, seguendo in gran parte gli imperativi di Draghi”, scrive l’ex-commissario Ue: colmare il divario di innovazione e tecnologia; combinare decarbonizzazione e politica industriale; rafforzare la sicurezza economica; ridurre l’onere burocratico. Una “buon piano” ma, osserva, “il successo non è garantito (…) Riuscirà la Commissione a ottenere il sostegno delle principali economie europee?”.
Per Gentiloni ci sono “tre ostacoli”. Il primo è “la resistenza alla riduzione della frammentazione dei mercati dei capitali”. E se, su questo punto, “l’unanimità si rivelerà fuori portata, l’UE sarà pronta a muoversi con una ‘cooperazione rafforzata’ tra 15 o 20 dei 27 paesi membri come ha fatto quando ha introdotto l’euro o abolito le restrizioni ai viaggi transfrontalieri?”, si chiede l’ex-premier.
Secondo “ostacolo” è la riduzione della burocrazia che “è più facile a dirsi che a farsi”. Ed infine, “i soldi. Ecco l’ostacolo ovvio e più impegnativo. La risposta facile è, ovviamente, gli investimenti privati. E l’intero piano è concepito per incentivarli. Ma sono anche necessarie ingenti quantità di denaro pubblico raccolte a livello europeo. L’Ue, nel suo complesso, ha il livello più basso di debito pubblico tra i suoi pari globali. Sebbene la resistenza alla spesa pubblica stia cambiando leggermente in Germania, questo sarà sufficiente a spingere tutti i membri dell’Ue a spendere di più?”.
Conclude Gentiloni: “L’Europa ha una buona strategia per affrontare le sue debolezze. Ma venti contrari e ostacoli non saranno facili da superare. Il problema con i piani a medio termine è anche il rischio di eventi dirompenti: una brutta conclusione della guerra russa in Ucraina o un conflitto commerciale con gli Stati Uniti. La mia opinione è che una guerra commerciale su vasta scala tra Ue e Stati Uniti possa essere evitata. Tuttavia, perseguire le priorità di competitività in un ambiente geopolitico e commerciale in deterioramento potrebbe diventare molto impegnativo”.
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