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Pd: Orlando, ‘seconda tappa viaggio dem in realtà industriali, oggi con lavoratori Berco’

17 Marzo 2025

Roma, 17 mar. (Adnkronos) – “Oggi per il primo appuntamento della seconda tappa del Viaggio del Pd nelle realtà industriali sono stato a Copparo, in provincia di Ferrara, per incontrare i lavoratori Berco in presidio davanti allo stabilimento e per portare la vicinanza del Partito Democratico”. Lo scrive Andrea Orlando su Instagram.

“Una vicinanza che non è determinata solo dalla preoccupazione per la perdita di posti di lavoro, che naturalmente è la prima cosa, ma è legata anche all’idea che l’Italia perda la sua dimensione industriale, la sua capacità produttiva. Noi sappiamo che un Paese è competitivo se ha l’industria, perché terziario, turismo vanno benissimo, ma implicano spesso bassi salari e precarietà; e la possibilità di mantenere una dignità del lavoro passa attraverso la difesa della presenza industriale. So che crisi come queste sono complicate, non chiediamo al governo di avere la bacchetta magica; chiediamo semplicemente che si applichi il sistema di relazioni industriali che la casa madre di questa azienda applica a casa sua, perché l’Italia non è una realtà coloniale, non si può applicare un sistema di interlocuzione con il sindacato diverso da quello che si applica in Germania”.

“Non possiamo accettare che si spenga un’altra lampadina nella rete del sistema industriale del nostro Paese. Vogliamo tenere alta la nostra attenzione su una vicenda emblematica che riguarda una società multinazionale che ha sede in un altro Paese dell’UE, che ha avuto provvidenze pubbliche, che è stata aiutata anche con risorse dello Stato, con l’utilizzo di ammortizzatori sociali pagati con risorse dei contribuenti, e questo fa si che se ci sono emolumenti pubblici devono esserci anche obblighi nei confronti della collettività. Se si va verso uno spegnimento progressivo della presenza industriale, questa cosa deve essere respinta e le carte devono essere messe sul tavolo. Si fa finta di parlare di ristrutturazione, ma in verità si va verso una dimensione di depotenziamento e questo il nostro governo non lo può accettare. È un governo che si vanta di essere più forte, di battere i pugni sul tavolo, di avere una dimensione nazionalista. Allora io dico semplicemente: fate rispettare l’Italia, che non è un Paese di serie B”.

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