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**Marche: Ricci pronto a candidatura, ‘strappare regione a Meloni è troppo importante’**

21 Marzo 2025

Roma, 21 mar. (Adnkronos) – “Accetto ufficialmente di mettermi a disposizione della coalizione, che avrà l’ultima parola”. Matteo Ricci, ex-sindaco di Pesaro e europarlamentare del Pd, in un’intervista al Corriere Adriatico annuncia la disponibilità a correre per le prossime regionali nelle Marche. Stasera l’ufficializzazione in un’iniziativa a Osimo. “Accolgo positivamente l’appello a candidarmi alle Regionali che il Pd unito mi ha fatto”.

“Prima di decidere se candidarmi o meno, la prima cosa che ho fatto è stata confrontarmi con chi mi ha votato alle Europee, nelle Marche e fuori. Nel risultato ottenuto qui credo ci sia stata anche una bella spinta in prospettiva Regionali. Stasera a Osimo ci sarà Claudio Mancini: lui e altri a Roma mi hanno spinto ad accettare la sfida perché si rendono conto di come le Marche abbiano un ruolo strategico a livello nazionale in queste elezioni”.

Le Marche, aggiunge Ricci, saranno “la regione in cui il risultato elettorale sposterà il giudizio sul resto d’Italia. Nel decidere se restare a Bruxelles (ed essere parlamentare europeo era il mio sogno da ragazzo) o candidarmi a governatore, ha prevalso l’amore per le Marche e la consapevolezza che rischiano il declino. Chi come me viene dal territorio non può sottrarsi ad una sfida di giustizia”.

Ricci attacca la gestione dell’attuale presidente di Fdi, Francesco Acquaroli: “Il presidente è un bravo ragazzo, ma non ha alcun tipo di leadership politica, di visione. Lo dicono i suoi: se avete dubbi basta chiedere a Siri”. In questi anni le Marche “sono scivolate verso il Meridione su tutti gli indicatori economici, abbiamo subito la crisi molto più di altri”.

“Se vogliamo rilanciare le Marche, va sconfitta la mediocrità: ci siamo appiattiti su un livello troppo basso, mentre chi guida una regione dovrebbe alzare la qualità della discussione. Acquaroli si è circondato di signori nessuno, una squadra – appunto – di mediocri. Confesso: i nomi degli assessori regionali, io manco li conosco. Normale che poi manchino progettualità e visione politica”.

Il suo spot se diventasse governatore? “Farei contare le Marche. Al momento non contano niente. Zero”. Il governo “non ha portato qui un solo euro: sta solo spendendo i soldi del Pnrr contro cui aveva votato. In Europa devo spiegare dove sono le Marche, siamo una regione sconosciuta”. Conclude Ricci: “Mi ispiro a due presidenti. Bonaccini e Zaia, che hanno avuto la forza politica e l’autorevolezza di far valere gli interessi dei loro territori. Il nostro modello non è il vassallaggio di chi prende gli ordini da Roma e in ogni comunicato spende metà delle righe per ringraziare e inchinarsi. In 10 anni da sindaco sono riuscito a far diventare Pesaro una città nazionale: l’obiettivo sarà trasformare le Marche in una regione europea”.

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