Il ritorno di re Jannik – IL VIDEO
Un’investitura popolare. Jannik è tornato. L’incoronazione è avvenuta al Foro Italico, con oltre cinquemila spettatori ad assistere oggi al suo allenamento con il ceco Lehecka

Un’investitura popolare. Jannik è tornato, prima ancora di servire o rispondere alla prima palla “ufficiale” degli ultimi tre mesi, che avverrà sabato 10 maggio. L’incoronazione è avvenuta al Foro Italico, con oltre cinquemila spettatori ad assistere oggi al suo allenamento con il ceco Lehecka. A Roma, piazzato tra gli imperatori, forse visivamente il posto più adatto per saldare il suo rapporto con il pubblico italiano. La sua assenza mediatica lo ha reso più mediatico, più atteso.
Jannik come Mina. Come se tre mesi non fossero passati, anzi di più: si analizza il linguaggio del corpo, come colpisce la pallina, come reagisce agli stimoli esterni. Se sorride. È ancora Sinner, 48 settimane consecutive da numero uno al mondo. La sua assenza si è sentita, eccome. L’hanno avvertita anche i diretti avversari – che non hanno contattato Sinner durante la squalifica, come fatto intendere da Sinner in conferenza stampa – improvvisamente appesantiti dall’obbligo di dover vincere partite, tornei, per avvicinarsi al vertice. Senza riuscirci.
“Ho capito che, anche non giocando a tennis, sono una persona importante”, frase di Jannik, da Jannik. Serenità apparente, gli interessa poco del sorteggio degli Internazionali d’Italia. Sembra volare alto e c’è stato qualche passaggio davanti alla stampa che ha fatto intendere la voglia di tornare subito e fissare ancora più saldamente il concetto che lui è il migliore. Da lui si parte, poi vengono gli altri. La serenità pare essere la conquista di questi 90 giorni di assenza forzata dal circuito. Sa chi è, cosa vuole, chi evitare. L’amicizia nel circuito semplicemente non c’è. Forse Draper, forse Sonego. E in uno sport che porta l’individualismo all’estremo, è anche fisiologico che non ci siano rapporti di questo tipo. La sensazione è che tra le frecce di Sinner ci sarà anche una discreta voglia di rivalsa. Non una grande notizia per chi ambisce alla sua corona.
Di Nicola Sellitti
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