Realtà ribaltata, ma cocciuta
Il ribaltamento della realtà a cui si sta assistendo in questi giorni in Italia per quanto riguarda la guerra voluta da Putin non è diverso da quanto visto durante l’emergenza Covid. Uno strabismo per cui Putin, che la guerra l’ha voluta e continua a portare avanti – mentendo e contraddicendosi -, passa da vittima.
Realtà ribaltata, ma cocciuta
Il ribaltamento della realtà a cui si sta assistendo in questi giorni in Italia per quanto riguarda la guerra voluta da Putin non è diverso da quanto visto durante l’emergenza Covid. Uno strabismo per cui Putin, che la guerra l’ha voluta e continua a portare avanti – mentendo e contraddicendosi -, passa da vittima.
Realtà ribaltata, ma cocciuta
Il ribaltamento della realtà a cui si sta assistendo in questi giorni in Italia per quanto riguarda la guerra voluta da Putin non è diverso da quanto visto durante l’emergenza Covid. Uno strabismo per cui Putin, che la guerra l’ha voluta e continua a portare avanti – mentendo e contraddicendosi -, passa da vittima.
Il ribaltamento della realtà a cui si sta assistendo in questi giorni in Italia per quanto riguarda la guerra voluta da Putin non è diverso da quanto visto durante l’emergenza Covid. Uno strabismo per cui Putin, che la guerra l’ha voluta e continua a portare avanti – mentendo e contraddicendosi -, passa da vittima.
Questa mattina vogliamo scrivere di ribaltamento della realtà, di quel curioso fenomeno per il quale sempre più italiani sono disposti non solo a credere alla lettura russa della guerra scatenata in Ucraina, ma mostrano una chiara disposizione a sovvertire la logica.
Parliamo di un’ansia di irrazionalità che ci riporta a fenomeni che abbiamo affrontato non molti mesi fa, durante la lunga e sfibrante emergenza della pandemia.
Come scrivo su La Ragione di oggi, è una forma di strabismo, figlia anche dei pifferai magici più o meno consapevoli del Cremlino.
Putin aggredisce l’Ucraina, Putin nega la guerra stessa. Putin promette di ridurre la pressione su Kiev e Karkiv e non lo fa, minando alle fondamenta la bozza di trattativa di lunedì. Putin urla alla ‘denazificazione’ del Paese nemico e poi la dimentica, dopo quattro settimane di massacri insensati di civili e di suoi uomini mandati allo sbaraglio.
Putin è tutto questo è tanto peggio eppure la colpa – gira e rigira – finisce per essere sempre della Nato e del suo ‘espansionismo’. Visto che non basta più neppure questo, l’ultima lettura di successo fra i putiniani d’Italia è che sono gli Stati Uniti a voler continuare la guerra ‘per procura e sulla pelle di noi europei’. Le truppe dell’invasore russo devono proprio essere dei cartonati…
Mentre assistiamo a tutto questo, la realtà – questa cocciuta – continua a emergere, per esempio ancora una volta nella mai chiarita missione in pieno lockdown “Dalla Russia con amore“, così fortemente voluta dall’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte. Si moltiplicano le fonti militari, che ricordano le strane manovre e le richieste dei russi, del tutto incompatibili con il quadro di una missione di soccorso sanitario. A cominciare dal tentativo (sventato) di ficcare il naso nelle due basi areonautiche di Ghedi in Lombardia e Amendola in Puglia. Da come viene narrato, un tentativo di spionaggio persino goffo, oltre che un po’ volgare e tracotante. Conte continua a dire che non accadde nulla, ma vorremmo sapere se perché i nostri militari lo impedirono o cosa.
E lo vorremmo sapere anche da chi oggi insiste a mettersi di traverso alla linea del governo italiano sulle future spese militari necessarie al Paese, nella realtà determinata dalle scelte inumane e illegali del vecchio amico della casa Vladimir Putin.
di Fulvio Giuliani
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