Centrodestra, basta balle sull’alleanza
La sconfitta del centrodestra alle elezioni amministrative 2022. A Verona vince Damiano Tommasi.
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La sconfitta del centrodestra alle elezioni amministrative 2022. A Verona vince Damiano Tommasi.
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Centrodestra, basta balle sull’alleanza
La sconfitta del centrodestra alle elezioni amministrative 2022. A Verona vince Damiano Tommasi.
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La sconfitta del centrodestra alle elezioni amministrative 2022. A Verona vince Damiano Tommasi.
La sconfitta del centrodestra alle amministrative, nel turno di ballottaggio di ieri, è stata fragorosa. Come lo è stata quella del centrosinistra, riconosciuta dallo stesso segretario del Pd Letta, 15 giorni or sono.
Da ieri, però, a cominciare dalla plastica prova di Verona con il trionfo di Damiano Tommasi sul sindaco uscente Sboarina, è impossibile nella presunta alleanza Berlusconi-Meloni-Salvini far finta di nulla. Almeno, dovrebbe esserlo.
Nulla è escluso, considerata la sconcertante tendenza dei tre a lasciarsi trascinare in un mix tossico di cordiali antipatie reciproche e negazione della realtà. Sullo sfondo di una dilagante astensione, che non può essere però richiamata ogni volta come una scusa da chi perde, i leader del presunto centrodestra hanno tutti perso, sia pur per differenti motivi. Lo sfibrante giochino del rinfacciarsi responsabilità è ormai solo l’ennesimo sintomo di una povertà strategica senza ritorno.
Gli elettori – i cittadini – non sono allocchi. Non basta vedersi un paio di volte in limine mortis con l’obiettivo di salvare la faccia e questo o quel candidato per rivitalizzare un’alleanza finita tempo fa. Ce n’è per tutti, perché se a Verona il rovescio è della Meloni e del suo candidato, a Monza la sconfitta per Berlusconi ha del paradossale. A poche settimane dal “miracolo“ della conquista della serie A con la sua ultima creatura calcistica e a poche ore dall’ennesimo show del ritorno, semplicemente la città ha votato un altro. Quanto a Salvini, è risultato di fatto assente da ogni ballottaggio. Quasi a non volersi far vedere, mentre si cerca affannosamente di ritrovare il tocco magico che fu.
Ora, delle due l’una: i tre potranno continuare a far finta di nulla come negli ultimi anni – rivendicando qualche trascurabile successo – o decideranno infine cosa fare e con chi fare. Una riflessione dedicata al centrodestra, ma che non dimentica le debolezze congenite e gli enormi punti interrogativi dell’altra parte, dove il Pd scommette su un’alleanza con un partito in piena convulsione. Per tacere del mitologico “centro“, di cui a questo giro nessuno ha visto nulla.
Di Fulvio Giuliani
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