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Lavoro: PageGroup, aumenta fiducia italiani ma resta il dato più basso d’Europa

9 Agosto 2022

Roma, 7 ago. (Adnkronos/Labitalia) – La fiducia nel mercato del lavoro cresce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma questo non basta per poter definire i lavoratori italiani ottimisti. È quanto emerge dal Confidence Index – una ricerca periodica condotta da PageGroup, società di recruiting che opera in Italia con i brand Page Executive, Michael Page e Page Personnel – che analizza la fiducia, a livello mondiale, dei candidati in termini di prospettive individuali e di mercato.

L’indice – ottenuto attraverso la somministrazione di oltre 2.000 questionari in Italia – riporta un valore pari a 47, registrando un leggero incremento (del 4%) rispetto all’anno precedente. Una situazione in costante miglioramento dal 2016 (che presentava un valore di 36), con una crescita progressiva nel corso di questi anni di 11 punti.

“Questi ultimi due anni, nonostante abbiano presentato complessità sotto diversi punti di vista e chiaramente anche quello della fiducia, hanno registrato una situazione in miglioramento – precisa Fabrizio Travaglini, Managing director di PageGroup – pur mostrando ancora qualche incertezza legata al futuro. Dal nostro Confidence Index emergono, infatti, alcuni dati piuttosto chiari: il 35% crede di riuscire a cambiare lavoro entro tre mesi dall’inizio della ricerca di nuove opportunità professionali”.

“A livello di work-life balance e competenze – sottolinea – la situazione è ancora migliore: il 40% è convinto di riuscire ad ottenere un miglior bilanciamento tra vita professionale e vita privata e ben il 65% degli intervistati si dimostra fiducioso circa la possibilità di migliorare le proprie competenze. Per quanto riguarda la soddisfazione lavorativa, il 46% è convinto di poter ottenere un incremento salariale e il 49% una eventuale promozione”.

“Numeri che registrano un incremento importante rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Segno che, nella mente dei lavoratori italiani, qualcosa sta cambiando: nel 2021, infatti, il 44% riteneva plausibile una promozione e solo il 37% un aumento di stipendio”, osserva.

Seppure i numeri siano in crescita sotto diversi punti di vista, resta l’obiettivo di continuare il miglioramento registrato dal 2016. Se confrontiamo i dati con il resto dell’Europa, in cima troviamo a sorpresa la Polonia con 65 punti, la Germania registra un punteggio pari a 64 e l’Olanda 62. Seguono poi la Francia a 56, l’Austria e la Svizzera con 54. Infine, anche i nostri vicini del Sud Europa registrano un dato più alto: la Spagna 53 punti e il Portogallo 52, a conferma che la strada intrapresa è quella giusta sotto diversi punti di vista, ma che c’è ancora tanto da fare.

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