Terrore alle Olimpiadi
Mezzo secolo per risarcire economicamente i familiari delle vittime dell’attacco terroristico palestinese nel Villaggio Olimpico di Monaco.
| Società
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Mezzo secolo per risarcire economicamente i familiari delle vittime dell’attacco terroristico palestinese nel Villaggio Olimpico di Monaco.
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Mezzo secolo per risarcire economicamente i familiari delle vittime dell’attacco terroristico palestinese nel Villaggio Olimpico di Monaco.
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Mezzo secolo per risarcire economicamente i familiari delle vittime dell’attacco terroristico palestinese nel Villaggio Olimpico di Monaco.
«Salutiamo il fatto che subito prima del 50° anniversario del massacro degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco sia stato raggiunto un accordo per una storica inchiesta, l’assunzione di responsabilità e un adeguato risarcimento per le famiglie delle vittime». A dieci lustri dall’attacco della formazione terroristica palestinese di Settembre Nero nel Villaggio Olimpico di Monaco che costò la vita a 11 atleti israeliani, questa dichiarazione congiunta del presidente israeliano Isaac Herzog e del tedesco Frank-Walter Steinmeier sancisce «un’assunzione di responsabilità da parte della Germania e il suo riconoscimento delle terribili sofferenze delle vittime, che commemoreremo la prossima settimana, e dei loro cari». Il tutto si traduce in un risarcimento di 28 milioni di euro, stando a quanto riferito da Gerhart Baum, già ministro tedesco e oggi uno dei rappresentanti legali dei parenti delle vittime.
C’è voluto quindi mezzo secolo per risarcire almeno economicamente la perdita di un fratello, di un figlio. Erano infatti le 4 del mattino del 5 settembre 1972 quando otto terroristi fecero irruzione nella palazzina degli atleti israeliani, uccidendo subito due persone e prendendone in ostaggio altre nove. L’obiettivo di Settembre Nero era lo scambio della vita dei sequestrati con i 232 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, oltre che con Andreas Baader e Ulrike Meinhof, i capi dell’organizzazione terroristica tedesca Raf detenuti nel carcere di Stammheim, dove si sarebbero poi suicidati. Nonostante le proteste di molti Paesi, le Olimpiadi proseguirono. L’intervento delle forze speciali tedesche e il conseguente scontro con i terroristi portò alla morte di tutti gli atleti oltre che di cinque fedayyin e di un poliziotto tedesco. Nemmeno questo bagno di sangue fermò le Olimpiadi. Presso lo Stadio Olimpico fu solo organizzata una cerimonia di commemorazione a cui parteciparono 80mila persone e 3mila atleti.
Dopo “Vendetta”, il libro di George Jonas pubblicato nel 1984, nel 2005 uscì “Munich”: film di Steven Spielberg che mette in scena come il Mossad sia poi riuscito a scovare e uccidere tutti i membri del commando. Le polemiche scatenatesi all’indomani dell’azione tedesca e della successiva vendetta israeliana, aumentarono ulteriormente proprio dopo l’uscita del film. In Italia non mancarono le “anime belle” che spiegarono come l’azione di Settembre Nero fosse «conseguente» al «terrorismo di Stato» di Israele nei confronti dei palestinesi, tralasciando di spiegare come mai la richiesta di scambio riguardasse anche i membri della Baader-Meinhof.
Di Pino Casamassima
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