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Lavoro: Ciofs-fp ets, senza enti di formazione in squadra non si fa ‘Gol’

13 Ottobre 2022

Torino, 13 ott. (Labitalia) – La 34° edizione seminario Europa del Ciofs-fp ets (Centro opere femminili salesiani per la formazione professionale) organizzato con l’associazione di categoria Forma su formazione professionale e lavoro con ‘In rete per fare Gol’, affronta un tema strategico che cambia radicalmente l’approccio al tema della disoccupazione.

Per Gol si intende Garanzia di occupabilità dei lavoratori: programma che mira ad inserire o reinserire al lavoro le persone che ne sono prive, in raccordo con il piano nuove competenze recentemente attivato nell’ambito del Pnrr. La dotazione economica è di 4 miliardi e 400 milioni di euro per prendere in carico 3 milioni di inoccupati entro il dicembre 2025: è un banco di prova anche operativo. Per questo è imprescindibile un nuovo modo di operare, la richiesta non è solo censire, ma anche orientare e formare a nuove competenze.

Da Torino oltre cinquanta relatori affrontano la questione: i volumi, i tempi rapidi che sono la modalità operativa imprescindibile del Pnrr, il rapporto stretto che questo strumento crea tra disoccupazione e formazione, tra formazione professionale e domanda reale dalle imprese, tra territori e evoluzione della domanda dei mestieri. Ecco questo impone un piano operativo con una reale governance, Silvana Rasello presidente del Ciofs-fp Piemonte, afferma: “per raggiungere gli obiettivi ed essere efficaci si deve creare un nuovo modus operandi convergendo sugli obiettivi e condividendo le buone pratiche che gran parte del mondo della formazione professionale accreditato ricalca perfettamente per stile e dedizione e che qui in Piemonte già vede una buona collaborazione con gli enti pubblici a partire dalla Regione”.

Input colto e sottoscritto dall’assessore Elena Chiorino che come Piemonte apre i lavori: “La formazione è un tema di cui la politica ha sempre parlato troppo poco. E’ un asset strategico, un investimento sul futuro del nostro Paese, per i giovani e le donne che si devono ricollocare nel mercato del lavoro. Con Gol abbiamo finalmente un’opportunità per agire in modo concreto perché “stato sociale” vuol dire proprio questo: accogliere le persone in difficoltà e consentirgli di reinserirsi nel tessuto sociale con un lavoro dignitoso. Bisogna inoltre aver il coraggio di creare un’azione di partnership pubblico -privato per affrontare al meglio la sfida alla disoccupazione”.

Gianni Bocchieri del coordinamento Pnrr Stato-Regioni ricorda: “Pnrr è in gran parte debito, non va sprecato. È necessario cambiare la mentalità in cui l’elemento di successo non è il raggiungere l’obiettivo di spesa, ma raggiungere gli obiettivi finali: formare e occupare i cittadini senza andare a sviluppare nuovi costi strutturali. Gol non è per sempre: la domanda da farsi già ora è anche cosa facciamo nel 2027? Perché vanno raggiunti obiettivi tenendo conto che non possiamo standardizzare i costi su un flusso di denaro straordinario che non potremmo sostenere. Ciò detto i finanziamenti sono realmente eccezionali: 4,4 mld per le politiche attive per il lavoro, 600 mln per il sistema duale, 250 mln per l’orientamento, 1,5 mld per gli its”.

Passando infine a quelli che dovrebbero esser gli effetti di Gol cioè le qualificazioni professionali, un apprendimento attestato per le sfide occupazionali Mauro Frisanco, economista del lavoro e parte del direttivo del seminario Europa spiega: “andrebbe alimentato in modo stabile e con nuove modalità d’intervento integrato tra Pal e formazione professionale. Non deve esser concepito come spesa, ma come una misura a lungo periodo sulla qualifica delle persone valorizzando in modo olistico le effettive esperienze pregresse. L’ottica deve essere quella di capitalizzare tutto il vissuto umano e professionale delle persone offrendo loro nuove prospettive intersecate con una reale occupabilità”. “Vogliamo esser chiari: le richieste che facciamo in questa sede e che discuteremo nella giornata conclusiva con i rappresentanti di dieci regioni sono esclusivamente finalizzate al successo finale formativo di tutti coloro che hanno perso il lavoro da adulti o cercano una strada per il futuro – sottolinea Manuela Robazza presidente Ciofs-fp nazionale – per noi è una missione esser utili e dare la nostra esperienza in questo contesto storico assai difficile”.

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