Calderone: “Riprogrammare il nostro percorso di accompagnamento dalla formazione al lavoro”
Roma, 29 mag. (Adnkronos/Labitalia) – E’ necessario “riprogrammare tutto il nostro percorso di accompagnamento dalla formazione al lavoro. In questo momento anche su questo fronte i dati sono estremamente interessanti per quanto riguarda i percorsi di formazione professionale, quindi i canali della formazione che si avvicina sempre di più al lavoro. I dati del duale ci dicono che questa esperienza sta diventando sempre più importante in termini numerici. Le famiglie finalmente ci credono e nell’arco dell’ultimo anno abbiamo avuto un aumento dei ragazzi iscritti al percorso duale del 160%, e al Sud del 340%. Vuol dire che finalmente viene compreso anche quanto sia importante legare la formazione, quella ovviamente tradizionale, quella formale, allo sbocco lavorativo”. Così il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, in una video intervista all’evento Adnkronos ‘Le competenze, un punto fermo’, in corso al Palazzo dell’Informazione a Roma.
Ma per il ministro “su questo dobbiamo certamente fare anche degli ulteriori sforzi legati anche a un ripensamento dei percorsi universitari in chiave lavorativa e poi dobbiamo aiutare le aziende nei percorsi di formazione non formale, che sono quelli che però consentono poi di vincere le sfide. Soprattutto quelle sfide che sono legate alla transizione digitale, alla transizione ecologica, ai grandi cambiamenti in atto”.
“La demografia sulle politiche del lavoro certamente incide, incide parecchio soprattutto in un Paese in cui la popolazione è anziana. Non è un mistero che l’Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo, che la qualità della vita è buona ma sicuramente c’è un riposizionamento anche nell’ambito del mondo del lavoro perché abbiamo un spostamento verso l’alto di quelli che sono i limiti o le età medie dei lavoratori e delle lavoratrici. E abbiamo certamente un tema importante che è quello della sostituzione perché nei prossimi cinque anni andrà via un importante numero di persone, sono più di 4 milioni di persone che usciranno per effetto del pensionamento e in questo caso noi abbiamo bisogno di ‘spingere’ sull’inserimento lavorativo dei giovani e delle donne”.
Secondo il ministro, “qualcosa sta cambiando, gli ultimi dati occupazionali che sono positivi, per me lo sono in un indicatore, quello che ci dice che i numeri dell’occupazione dei giovani e delle donne stanno migliorando, e abbiamo un’inversione di tendenza”.
“Però certamente questo non può dirci soddisfatti perché abbiamo una platea di neet, di giovani che non studiano, non lavorano e non si formano, importante in termini numerici, perché abbiamo circa due milioni di persone che sono in questa condizione”.
“La Piattaforma per il Sistema di inclusione sociale e lavorativa non è solo ed esclusivamente uno strumento per presentare le domande per poter ottenere un aiuto economico e un sussidio. Ma è invece un ‘ambiente’ all’interno del quale coesistono tutti coloro i quali in Italia hanno competenze sul mondo del lavoro. Parliamo delle Regioni, dei centri per l’impiego, degli enti di formazione autorizzati, delle agenzie per il lavoro e presto, per effetto anche di quello che noi abbiamo inserito nel decreto Coesione, di quella norma che guarda anche all’ampliamento della platea dei soggetti che possono interagire col Siisl, le stesse aziende potranno inserire le loro offerte di lavoro e ci sarà la possibilità di interagire. Su questo noi lavoriamo, anche per implementare la qualità del servizio attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale”.
Per il ministro, l’evento è anche l’occasione per fare “il punto su un lavoro che è ormai lungo 18 mesi e che ci ha portato a ridefinire quelli che sono degli interventi importanti, perché abbiamo iniziato con il superamento del reddito di cittadinanza e quindi con l’introduzione della nuova misura, che poi è un percorso a due vie, che parla veramente tanto di lavoro e parla di accompagnamento al lavoro”.
“Mi riferisco all’assegno di inclusione ma ancora di più al supporto per la formazione e il lavoro, che è proprio invece quello strumento che serve per accompagnare coloro i quali sono in condizione di occupabilità attraverso la formazione e la riqualificazione a trovare un’occasione, un’offerta di lavoro”.
“In questo momento il ministero del Lavoro è impegnato su tantissimi fronti compreso ovviamente quello prioritario dell’approvazione del ddl lavoro. Noi certamente lavoriamo per portare a compimento tutte le nostre azioni”.
Il ministro ha ricordato che “in questi mesi non abbiamo atteso, anche perché durante il percorso parlamentare del Ddl lavoro, abbiamo introdotto delle norme importantissime sul tema della salute e sicurezza sul lavoro nel decreto legge Pnrr-Bis, e nel decreto Coesione che abbiamo recentemente approvato abbiamo messo in campo quasi 3 miliardi di interventi a favore del lavoro e del lavoro dei giovani”.
E sul ddl lavoro ha sottolineato che “adesso stiamo concludendo l’esame anche con gli altri ministeri che ovviamente hanno competenza sugli emendamenti presentati dai parlamentari”. “Tutto procede secondo una tabella di marcia che è rigorosa e che ci deve vedere sempre più impegnati a portare a casa i risultati nelle tempistiche che abbiamo delineato”, ha concluso il ministro.
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