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Dl Sostegni ter: tributaristi, ridurre accise sui carburanti

17 Febbraio 2022

Roma, 17 feb. (Labitalia) – Su richiesta della commissione Bilancio del senato presieduta dal senatore Daniele Pesco, il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int) e dell’Osservatorio nazionale sulla fiscalità di Confassociazioni, Riccardo Alemanno, ha inviato una sintetica memoria sui contenuti del Decreto Sostegni ter con alcune indicazioni di modifica alla predetta Commissione parlamentare dove si sta svolgendo la discussione per la conversione in legge del decreto. Nella memoria si focalizza l’attenzione sui seguenti temi: ” …omissis…si concentrerà principalmente sugli articoli relativi ai nuovi contributi a fondo perduto, agli aiuti contro il caro energia e agli interventi sulla cessione del credito relativo ai bonus edilizi”.

Circa i contributi a fondo perduto, apprezzati in linea generale, è stato evidenziato come ancora una volta l’indicazione di una unica e rigida percentuale di perdita sui ricavi tra il 2019 e il 2021 sia penalizzante sia per chi abbia subito una perdita di pochi punti in percentuale e sia per le attività produttive che devono sostenere maggiori costi. La proposta di intervento sarebbe quella di creare almeno due percentuali di perdita: ” …omissis… si sarebbero potuti almeno individuare due livelli di perdita con percentuali del 30 e del 15%, attribuendo ovviamente ai soggetti rientranti nella seconda ipotesi contributi di minor importo”. Qualche perplessità anche sui fondi a sostegno delle attività commerciali le risorse finanziarie saranno: “…omissis… suddivise in base al numero delle istanze presentate, quindi senza la certezza da parte del richiedente dell’importo del contributo erogabile. Tale modalità di attribuzione di contributi e sostegno ha già creato in precedenti tipologie di aiuti, polemiche e vanificato le aspettative dei settori produttivi interessati”.

Alemanno ha poi evidenziato la scarsa attenzione per il settore professionale, auspicando che se non sussistono disponibilità economiche per il settore, almeno che nel decreto si inserisca una norma che possa salvaguardare dal punto di vista dei diritti costituzionali i professionisti esclusi dalla norma della legge bilancio sulla malattia e infortunio dei professionisti. Sul capitolo di intervento sul costo dell’energia elettrica, si legge nella memoria: ” ….omissis…è sicuramente condivisibile, ma ci si chiede se non sia altrettanto importate, sia per le attività produttive che per i singoli cittadini, intervenire anche sul caro carburanti con una riduzione delle accise, tenuto conto del peso che ha il consumo di carburante e quindi dei trasporti sia sul prezzo finale di beni e servizi, sia sul bilancio delle famiglie”.

Alemanno affronta poi il tema bonus edilizi, troppi interventi normativi quando invece c’è proprio bisogno di stabilità normativa: “Ora si interviene con la limitazione della filiera delle cessioni, riducendo sicuramente le truffe, ma causando anche un grave danno agli operatori che correttamente stavano utilizzato o avevano in progetto di utilizzare tale agevolazione normativa”.

Per Alemanno “l’eccessiva convenienza economica di talune forme di bonus ha attirato troppi soggetti dediti alla frode e alla truffa, se non si riescono a prevenire le frodi utilizzando l’incrocio della banche dati della Pa, occorre implementare il numero di soggetti professionali che possono controllare preventivamente l’iter delle pratiche per l’acquisizione dei bonus, è pertanto necessario e non più rinviabile: “omissis…l’allargamento della platea dei professionisti, abilitati ad apporre il visto di conformità attualmente limitata a dottori commercialisti, esperti contabili, consulenti del lavoro iscritti nei relativi albi e ai tributaristi iscritti nel ruolo periti esperti in tributi, estendendo tale funzione ai tributaristi qualificati e certificati ai sensi della legge 4/2013 nonché ai revisori legali, che sono entrambi figure professionali già autorizzate ad assistere e rappresentare il contribuente avanti agli Uffici ai sensi dell’art.63 del dpr 600/73 e che rivestono già la funzione di intermediari fiscali abilitati”.

“Ciò – spiega – comporterebbe anche vantaggi dal punto di vista dei costi e delle semplificazioni per i contribuenti (maggiore flessibilità, concorrenza e minori costi) il tutto senza incidere sul bilancio dello Stato”.

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