Estate, fra cultura, natura ed enogastronomia la Romagna riparte da Borghi e Rocche
Roma, 18 giu. (Adnkronos/Labitalia) – Ha il volto dei suoi borghi e delle sue rocche la Romagna che riparte dopo l’alluvione. Se i danni causati dal maltempo eccezionale, che ha colpito soprattutto le province di Forlì Cesena e Ravenna, non hanno fermato l’avvio della stagione balneare in riviera, anche per l’entroterra la parola d’ordine è andare avanti. E con l’arrivo dell’estate il territorio collinare si promuove con quanto di meglio e di più semplice ha da offrire: il suo paesaggio a perdita d’occhio su cui dominano imponenti fortilizi, il suo patrimonio storico ricco di antichi riti e leggende, le sue specialità enogastronomiche, dalla piadina ormai icona internazionale agli eccellenti vini ancora troppo poco conosciuti.
E proprio ‘Borghi e Rocche di Romagna’ è il marchio turistico nato lo scorso anno dall’alleanza fra i Comuni di Bertinoro, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli, Meldola, Predappio, con l’intento di promuovere questo angolo della Romagna che, sulle colline dell’entroterra, a due passi dalla riviera, propone un ricco ventaglio di opportunità per un’esperienza immersiva.
Ogni località del circuito le declina in modo originale, rivelando la propria identità e le proprie storie: Bertinoro, balcone di Romagna e capitale dell’ospitalità; Forlimpopoli, che rivendica con orgoglio di aver dato i natali al padre della cucina italiana Pellegrino Artusi; Castrocaro Terme e Terra del Sole, con l’armonia della ‘città ideale’; Predappio, con la sua storia sospesa fra Medioevo e Razionalismo; Meldola, con i suoi palazzi nobiliari appartenuti agli Aldobrandini e i Doria Pamphili.
Capofila del progetto ‘Borghi e Rocche di Romagna’ è il Comune di Bertinoro. “‘Borghe e Rocche di Romagna’ – spiega il sindaco di Bertinoro, Gessica Allegni – è un progetto di marketing territoriale integrato, tiene insieme alcuni Comuni dell’entroterra romagnolo che condividono il fatto di avere una rocca all’interno del loro territorio. Nell’ambito di questo progetto, si susseguono tutta una serie di eventi che uniscono l’enogastronomia, che è un po’ il nostro simbolo identificativo, abbiamo infatti tanti viticoltori che ci rendono famosi per il vino, l’Albana e il Sangiovese in particolar modo, ma anche eventi culturali collaterali che intrattengono il pubblico. Quindi, è un’attività di promozione turistica che ha un valore aggiunto particolare in un momento come questo, perché è un po’ il simbolo della ripartenza dopo gli eventi catastrofici che ci ha consegnato l’alluvione che ha colpito tutto il territorio romagnolo”.
“Questo progetto – sottolinea – vuole essere un modello ma è anche una sfida, perché la Romagna è terra di campanili, per cui storicamente è sempre stato molto complicato costruire dei progetti condivisi tra i Comuni. Invece, anche grazie alla Regione che lo scorso anno ci ha supportati conferendoci un finanziamento importante proprio per consentire una progettualità condivisa, quest’anno abbiamo scelto di portarla avanti. E’ un evento unico da questo punto di vista, che però vogliamo sviluppare magari includendo anche altri Comuni del nostro territorio in futuro”.
Un progetto, quindi, che vuol far conoscere l”altro volto’ della Romagna. “La Romagna non è solo la riviera, e tra l’altro – osserva – è cambiato anche il modo di fare turismo, in particolare dopo la pandemia: si fa più turismo di prossimità, magari si sta furi pochi giorni ma si cerca di fare esperienze diverse. E l’entroterra romagnolo ha davvero tante opportunità da offrire in termini di paesaggi e quindi anche di percorsi cicloturistici, a Bertinoro ad esempio ormai siamo noti per questo. Ma anche di qualità dei vini e del cibo e di esperienze che si possono fare nei nostri borghi medievali come Bertinoro o altri luoghi storici che possono risultare attrattivi per chi non ci conosce”.
Sono molteplici, infatti, le esperienze da non perdere nella Romagna dei borghi e delle colline. La vacanza all’aria aperta in bike o trek si colora di benessere nei centri termali di Castrocaro e Fratta, di antichissima tradizione e dotati di tutti i confort. Chi cerca la cultura può visitare le antiche pievi, gli interessanti musei, gli angoli più caratteristici dei borghi e scoprirne le storie e le leggende. E poi, ad animare le varie località, manifestazioni di tutti i generi: la grande musica a Bertinoro, la celebrazione della gastronomia a Forlimpopoli, le rievocazioni storiche, le sagre tradizionali.
E’ proprio un ricco calendario di eventi a scandire questa estate 2023 con l’offerta targata ‘Borghi e Rocche di Romagna’. A dare il via al cartellone, a fine maggio, è stata la tradizionale ‘Un dè in tla Ròca ad Frampùl’, a Forlimpopoli: tre giorni di festa e rievocazioni storiche nella Rocca ispirati ai festeggiamenti ordinati nel Cinquecento dalla contessa Battistina Savelli per il ritorno dello sposo Brunoro II Zampeschi dalle terre di Francia. Per proseguire poi, dal 9 all’11 giugno, con Bertinoro tra banchi d’assaggio e degustazioni a tema, visite guidate in Rocca e itinerari bike e trek, incontri culturali e di spettacolo, con la musica a fare da protagonista della manifestazione. Un lungo weekend che ha visto in vetrina pure i vini locali, con la collaborazione di Ais Romagna che negli stessi giorni ha organizzato anche l’edizione 2023 del Master dell’Albana, il concorso nazionale per sommelier che finora si era svolto in autunno.
In questa domenica 18 giugno, invece, ci si sposta a Meldola, nella cornice di piazza Orsini, per una serata di spettacolo, musica e solidarietà (dedicata all’Associazione Grande Giù, che si prende cura dei giovani adulti affetti da malattie onco-ematologiche), accompagnata da degustazioni di prodotti locali. Il 30 giugno l’appuntamento è a Predappio Alta, dove la Rocca aprirà le porte per visite guidate, un aperitivo di cui saranno protagonisti i vini e i prodotti del territorio e un momento musicale. Il programma degli eventi di ‘Borghi e Rocche’ si conclude a fine estate con le iniziative previste a Castrocaro Terme e Terra del Sole per il week end di sabato 16 e domenica 17 settembre. In quelle giornate lo scenografico viale Marconi, che collega i due centri, diventerà teatro per artisti e appassionati di arte e musica, con spettacoli, artigianato artistico, enogastronomia, visite guidate alla scoperta del patrimonio storico.
Accanto a questi appuntamenti, l’intera estate romagnola offrirà un ricco ventaglio di manifestazioni che si svolgono nel territorio delle Rocche di Romagna nel corso dell’anno, e in particolare nei mesi estivi. In cartellone grandi concerti all’ombra delle mura merlate delle rocche, rievocazioni storiche e degustazioni golose con i vini romagnoli, su tutti Albana e Sangiovese. Fra essi la Festa Artusiana di Forlimpopoli (24 giugno-2 luglio), il ricco cartellone di concerti e spettacoli di Entroterre Festival a Bertinoro, gli appuntamenti organizzati in occasione della Notte Celeste (23-25 giugno) a Castrocaro Terme. E sempre a Bertinoro la tradizionale Festa dell’Ospitalità, giunta alla sua 97ma edizione, rito ai piedi della Colonna degli Anelli, che si celebra la prima domenica di settembre: quattro giorni di iniziative per rinnovare la vocazione all’ospitalità, da sempre parte del Dna dei bertinoresi, ma anche i tanti prodotti d’eccellenza, protagonisti di queste generose colline adagiate sulla dorsale dello Spungone.
A farla da padrone, in tutti gli eventi, per la gioia di gourmet e wine lovers, vini e prodotti tipici tutti da scoprire. Regina indiscussa della tavola la pasta fresca, rigorosamente tirata a mano, nelle sue svariate versioni, dalle tagliatelle ai cappelletti conditi con il ragù di mora romagnola, il formaggio di Fossa o le erbe di campo. Irresistibile, anche come cibo di strada, la fragrante piadina accompagnata dai salumi e dai formaggi locali, come lo Squacquerone di Romagna Dop.
Di tutto rispetto, poi, la produzione enologica e dell’olio extravergine. Grazie alla peculiare composizione del suolo e al microclima, questo si rivela un terroir perfetto per la produzione di vini eccellenti, primi fra tutti Albana e Sangiovese, che in ogni località si declina in modo peculiare e che proprio in questo angolo di Romagna esprime alcune delle sue sottozone più vocate: il Bertinoro, il Predappio e il Castrocaro, su tutti. Per sperimentarne il gusto, il consiglio è quello di mangiare nelle suggestive trattorie di collina, veri e propri ‘santuari’ della gastronomia tradizionale, o di fermarsi in una delle tante cantine che si incontrano lungo la locale Strada dei Vini e dei Sapori. Come Fattoria Paradiso, a Bertinoro, azienda vitivinicola dal 1853 di proprietà della famiglia Pezzi, che qui ha fatto la storia dell’enologia, salvando dall’estinzione vitigni autoctoni e creando la prima Riserva in assoluto di Sangiovese.
Per calarsi nella storia e nelle leggende di questi luoghi è d’obbligo il giro delle Rocche, magari accompagnati da una delle guide messe a disposizione dalle Proloco o dai tanti volontari. Costruite a difesa dei borghi o per sorvegliare i cammini più battuti, poste su speroni rocciosi o nel cuore del tessuto cittadino, le Rocche di Romagna non solo rappresentano un elemento distintivo del territorio e una testimonianza storica, ma simboleggiano l’identità più profonda dei paesi e delle cittadine in cui sorgono. In una manciata di chilometri quadrati, se ne incontrano almeno una decina.
A Bertinoro, la Rocca domina il borgo medievale e l’intera pianura romagnola. Nei secoli ha accolto illustri ospiti, dall’imperatore Federico Barbarossa a Dante Alighieri, e oggi, dopo un accurato intervento di recupero, è diventata sede del Centro Residenziale Universitario per l’alta formazione e del Museo Interreligioso, unico in Italia, dedicato alle tre grandi religioni monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo ed Islam.
Per capire la complessità di un castello medievale, in un susseguirsi di torri, loggiati, arsenali, sotterranei e fosche leggende (si dice che fra queste mura si nasconda un pozzo dei rasoi, usato dalla battagliera Caterina Sforza per eliminare gli amanti scomodi), niente di meglio che visitare la Rocca-Fortezza di Castrocaro Terme e il Museo Storico allestito al suo interno. Possente e vivissima la Rocca di Forlimpopoli, che a differenza delle consorelle sorge in pianura, lungo la via Emilia. Oggi è sede comunale e ospita anche lo storico cine-teatro Verdi, dove nel 1851 fece irruzione il Passatore, il più famoso e crudele fra i briganti romagnoli, e il Museo Archeologico ‘Tobia Aldini’, con reperti dal Paleolitico fino all’età rinascimentale e anche sede di mostre temporanee (fino al 6 agosto è in corso ‘Fiori nei’ con le opere dell’artista forlimpopolese Garo-Enrico Garoia).
Ancora parzialmente in restauro (e per questo visitabile solo in occasioni particolari), la Rocca di Meldola è stata contrassegnata da una storia travagliata: assedi, razzie, spoliazioni e perfino un terremoto. Emerge comunque la sua imponenza, dato che è una delle più grandi della Romagna. Piccola e inespugnabile, dato che nessun nemico è riuscita a conquistarla, la Rocca di Predappio si trova nella località più antica del comune, chiamata ‘Predappio Alta’, e ha conservato quasi intatta la sua fisionomia, dominando ancora oggi l’antico borgo con i sui torrioni circolari. È aperta al pubblico, nel periodo estivo, in occasione di eventi turistici e concerti.
Accanto alle rocche legate ai borghi principali di questo territorio, è di grande interesse anche la città-fortezza di Terra del Sole. Sorta nel Rinascimento per volontà di Cosimo I De’ Medici, è racchiusa da una cinta muraria alta 13 metri ed è dominata dai castelli del Capitano delle Artiglierie e del Governatore, mentre sulla Piazza d’Armi si affaccia il Palazzo Pretorio.
Molte di queste rocche sono costruite su speroni di Spungone, la caratteristica roccia di queste colline, nata circa 3 milioni di anni fa come barriera corallina e riconoscibile per la presenza al suo interno di conchiglie fossili, che gioca un ruolo importante anche nell’agricoltura del territorio, poiché conferisce al terreno particolari caratteristiche minerali, che lo tendono più fertile e, in particolare, adatto alle coltivazioni della vite e dell’ulivo, che qui si esprimono al meglio.
Per guidare i visitatori alla scoperta dei Borghi e delle Rocche di Romagna è on line il rinnovato sito (www.borghierocchediromagna.it), che raccoglie tutte le informazioni necessarie e le indicazioni pratiche per vivere un’esperienza indimenticabile. Con l’ausilio di strumenti multimediali vengono presentate le eccellenze del territorio e svelate le varie opzioni possibili per una vacanza esperienziale. Per gli appassionati del turismo all’aria aperta, viene presentato un ampio ventaglio di percorsi nella natura, fra dolci pendii e ripide salite, che collegano i borghi e le rocche, passando accanto a vigneti, uliveti e campi ben coltivati. Un paradiso per ciclisti e trekker che da anni hanno scoperto questo angolo di Romagna, sulle tracce dell’indimenticabile Pirata da Cesenatico. La pagina dedicata agli itinerari mette a disposizione la specifica cartografia e link per scaricare il tracciato gpx, note, altimetrie, punti di interesse, e non mancano i servizi necessari agli amanti delle due ruote: bike hotel, servizi di manutenzione e noleggio, guide turistiche specializzate.
Fra le proposte emerge il lungo Itinerario dello Spungone, che attraversa tutto il territorio delle Rocche di Romagna, passando per la Riserva naturale del Bosco dell’antico Convento di Scardavilla e raggiungendo Rio Cozzi, dove preistorica roccia di origine marina emerge in modo speciale.
Attraversano questo territorio si incrociano anche gli antichi Cammini: quello di S. Antonio da Padova, che passa per l’eremo di Monte Paolo, dove il santo ebbe la sua prima residenza italiana, e il cammino della Via Romea Germanica, che dalla città tedesca di Stade scende verso Roma, fin lungo i meandri del fiume Ronco, sito di importanza comunitaria, dove il birdwatching è di casa. Un territorio in cui l’ambiente naturale dialoga con un patrimonio storico di grande fascino, dando vita a panorami che vedono alternarsi il morbido profilo delle colline con borghi dall’atmosfera raccolta e imponenti fortilizi figli dei secoli andati.
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