Fiera Roma accende i riflettori sul mare con Blue Planet Economy Expoforum 2022
Roma, 13 ott. (Labitalia) – Il bacino marittimo del Mediterraneo come scrigno di potenzialità cruciali, terreno di sfide ambientali economiche e sociali imprescindibili, specchio del futuro stesso dell’ecosistema marino globale. È questo il focus geo-economico di Blue Planet Economy Expoforum 2022 (https://www.blueplaneteconomy.it/en/), la manifestazione fieristica organizzata da Fiera Rome e da Mar– Marine Activities and Research Association, in programma presso i padiglioni della fiera capitolina dal 19 al 21 ottobre. La partecipazione è gratuita previa registrazione.
Sfide e soluzioni verso una transizione sostenibile dell’economia marittima del Mediterraneo: il forum affronta i trend-topic più attuali della Blue Economy nell’unica declinazione possibile, quella dell’innovazione verso la piena sostenibilità. Dopo la prima edizione, nata in piena pandemia e completamente digitale, l’appuntamento 2022, finalmente in presenza, sceglie temi e settori target che seguono le linee guida degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030: innovazione e crescita nei settori dell’economia costiera, energia, mobilità e trasporti, risorse ittiche benessere e biotecnologie, cantieristica e diporto, sistemi turistici costieri, istruzione, formazione e professioni legate all’economia blu.
“L’obiettivo principale di questa seconda edizione di Blue Planet Economy Expoforum 2022 – illustra Fabio Casasoli, Amministratore unico di Fiera Roma – è individuare le aree di innovazione e di potenziale sviluppo dell’economia del mare, guardando a tutti gli attori, in special modo alle imprese, per fornire la piattaforma ideale per lo scambio di nuove idee di business e di interconnessione. Il mare è fattore strategico per molte attività economiche: il valore aggiunto prodotto dalla Blue Economy europea ammonta a 218 miliardi di euro, con circa 5 milioni di occupati, in Italia sfiora i 47,5 miliardi di euro, pari al 3% del totale dell’economia italiana.
Nell’ultimo anno, le imprese dell’economia del mare presenti nei registri delle camere di commercio italiane mostrano un saldo positivo del 2,2%, in controtendenza con le imprese degli altri settori economici, diminuite nello stesso periodo dello 0,2%.
Le aziende hanno sempre più chiara la potenzialità economica che un necessario approccio sostenibile alle risorse del mare comporta e proprio per promuovere ulteriormente lo sviluppo sostenibile a febbraio scorso il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge sulla Blue Economy. Un provvedimento che mette a sistema diversi settori, dalla formazione all’ambiente, e, con una dotazione finanziaria di 1,8 milioni di euro, rappresenta uno strumento importante per tutelare e valorizzare le attività e le risorse collegate a mare, fiumi, laghi e alle coste del territorio laziale, promuovendo occupazione qualificata, ricerca, innovazione, investimenti e creazione di nuove imprese giovanili e femminili”.
La manifestazione, organizzata con il supporto di Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma, ha come target e protagonisti i trasversali rappresentanti della filiera della blue economy: PMI e industrie, network di operatori, istituzioni nazionali e internazionali, associazioni di categoria, università e centri di ricerca, investitori e venture capital, fondazioni, ONG e terzo settore.
Le tre giornate di manifestazione propongono ai partecipanti un articolato programma di conferenze (https://www.blueplaneteconomy.it/en/programme-2022/), coordinato e promosso dal Comitato Tecnico-Scientifico del forum 2022, formato dalla comunità delle istituzioni e delle organizzazioni dei settori connessi all’evento e presieduto da Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento Sostenibilità Enea. Innovazione e Sostenibilità, Transizione ecologica e sociale, Rinnovabili, Sistemi turistici costieri, Logistica e Trasporti, Formazione e Lavoro sono i temi attorno ai quali si sviluppano la sessione plenaria, gli eventi collaterali e i workshop.
“La principale missione di Enea è supportare il Sistema-Paese nella transizione verso economie e sistemi di produzione e consumo più sostenibili, decarbonizzati e circolari – spiega il presidente del Comitato scientifico Roberto Morabito-. In quest’ottica, da subito abbiamo aderito con entusiasmo all’idea di fare un forum annualecon respiro internazionale ma molto centrato sul bacino del Mediterraneo, il luogo in cui le due grandi sfide globali del secolo – quella al cambiamento climatico e quella per l’uso efficiente delle risorse – avranno nei prossimi anni gli impatti peggiori. L’idea è quindi quella di riuscire ogni anno a far convergere dal maggior numero possibile di Paesi rivieraschi mediterranei imprese, comunità scientifica, istituzioni che assieme riflettano su come affrontare la transizione ecologica a livello del Mediterraneo. Lo facciamo in questa edizione del Blue Planet economy Expoforum con una serie di sessioni tecniche che rappresentano bene l’approccio migliore che possiamo avere, un approccio integrato e transdisciplinare, che metta assieme tecnologie, metodologie, governance e science diplomacy”.
Integrati in maniera trasversale nelle categorie principali dell’evento, il forum 2022 promuoverà la discussione su temi orizzontali come la creazione di progetti innovativi profondamente radicati nel “core” della Blue Economy. I progetti presentati costituiranno nell’evento allo stesso tempo vetrina e volano, un nuovo “melting pot” per nuove idee e contributi, con la partecipazione di attori ad ogni livello.
In particolare i workshop sono dedicati alla formazione (20 ottobre, dalle 10 alle 12) e al turismo (21 ottobre, 11.00-13.00). Il primo, finalizzato a fare luce attraverso le testimonianze di rappresentanti di istituzioni pubbliche e private, mondo accademico e industriale sulle nuove professioni, carriere e opportunità nell’ambito della Blue Economy, è occasione per creare incontri, intravedere orizzonti comuni e individuare sinergie tra mondo della formazione e mondo del lavoro del settore. Il secondo approfondisce il tema del turismo sostenibile costiero, analizzando, tra modelli e best practice nazionali e internazionali, la possibilità di creare una Blue Route nazionale, che comprenda la costa del Lazio, interconnessa a un sistema di percorsi tematici. E questo con l’idea di favorire l’incontro e la collaborazione di soggetti istituzionali e privati che intendono dare vita ad un percorso originale capace di mettere in relazione location ed eccellenze di terra, di mare ed anche sommerse che possono essere scoperte e visitate, anche con grande facilità, da molteplici target di utenza.
Per tutti e tre i giorni di manifestazione verranno ripetuti, al mattino e al pomeriggio, i laboratori – gratuiti e aperti a tutti – dedicati alla comunicazione dei temi relativi alla blue economy: comunicazione digitale, costruzione dei prodotti audiovisivi ambientali e culturali, podcast e comunicazione radiofonica, tecnologia e innovazione, selezione del personale e orientamento per gli studenti.
“L’intento – commenta Massimo Castellano, presidente di Mar e co-organizzatore della manifestazione – è quello di stimolare una relazione forte fra mondo della ricerca, imprese, istituzioni, operatori del sistema culturale e della formazione, per individuare percorsi e progettualità capaci di incidere realmente sul processo di sviluppo del nostro Paese e del nostro territorio regionale. L’idea portante continua a essere quella di valorizzare le diverse filiere produttive secondo logiche di sostenibilità ed inclusione sociale, guardando alle migliori pratiche internazionali, ma anche alle eccellenze e ai giovani talenti che devono essere guidati e formati in ambienti professionali e stimolanti. Una sfida nella sfida che continueremo ad accettare e rilanciare, perché crediamo fermamente che la svolta economica debba necessariamente essere accompagnata da nuove energie e competenze”.
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