Molise: nasce ‘Autentici percorsi’, 4 Comuni insieme per promozione turistica integrata
Roma, 1 lug. (Adnkronos/Labitalia) – Campomarino, Termoli, Guglionesi, San Giacomo degli Schiavoni: sono questi i quattro Comuni del Molise che hanno deciso di fare rete per promuoversi con un’azione collettiva a sostegno e a tutela di un territorio che vuole coltivare la propria identità con orgoglioso spirito di appartenenza, per contrastare lo spopolamento in atto da decenni e per affermare la volontà di affrontare il futuro da protagonisti e non da comprimari. I primi due sul mare, gli altri nelle immediate colline, questi piccoli borghi hanno unito le loro quattro anime – culturale, ambientale, enogastronomica, turistica – con l’autenticità come proprio baricentro ideale.
Una svolta sinergica, dunque, un’unione tra campanili resa possibile dal finanziamento del Por Fesr-Fse Molise 2014-2020, che consente di canalizzare le risorse in progetti di crescita sostenibile, in una strategia a medio termine. L’obiettivo è quello di affermare una destinazione e un brand sostanzialmente nuovi perché realmente basati sui valori che questa regione poco abitata e poco conosciuta può garantire.
Dalle sempre più note aziende vinicole di Campomarino con vigneti che tutelano anche il vitigno autoctono Tintilia, alle ampie spiagge di Termoli, al Duomo e alla città sotterranea; dalla spettacolare cripta di Santa Maria Maggiore di Guglionesi, al recupero di una importante villa romana e ai percorsi naturalistici di San Giacomo degli Schiavoni, questi comuni intendono superare il loro limite dimensionale affrontando la globalità della concorrenza turistica nazionale con le armi della prossimità, della tranquillità, di una storia millenaria che qui ha lasciato vestigia di incommensurabile pregio artistico e culturale, dell’unicità di un territorio intatto perché finora sottostimato.
Collante di tutto l’enogastronomia di stampo eminentemente tradizionale, a cominciare, per esempio, dal sontuoso brodetto di Termoli, alla ventricina o al ‘cazzotto’ di San Giacomo degli Schiavoni, fino all’olio e al caciocavallo di Guglionesi, il tutto irrorato dagli ottimi bianchi di Campomarino e dalla Tintilia anche in versione rosata o spumantizzata. Dunque, una sfida interessante ma estremamente difficile, che tuttavia si ritiene possibile vincere grazie all’effetto moltiplicatore di un progetto condiviso e alla forza che deriva dalla volontà di uscire da un troppo lungo e immeritato oblio.
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