Pa, Convention Csel: enti locali sempre più trasparenti anche grazie al ‘bilancio pop’
Roma, 2 dic. (Labitalia) – Il cammino degli enti locali verso la trasparenza continua anche grazie al ‘bilancio pop’, nonostante i problemi da affrontare collegato soprattutto al caro energia. E’ quanto emerso in occasione della tavola rotonda ‘La finanza pubblica e locale nel contesto internazionale e nazionale di riferimento: criticità e spunti di azione’, che si è svolta oggi nell’ambito dell’edizione 2022 della Convention di Centro studi enti locali (Csel).
“Il cittadino – ha detto Paolo Biancone, docente di Economia aziendale, Università di Torino – ha una percezione scarna dello stato della finanza pubblica e locale. Si parla di trasparenza amministrativa ma poi si tratta della pubblicazione on line di un bilancio che non sempre viene compreso. Per questo il ‘Popular financial reporting’, comunemente detto bilancio pop, è la strada scelta dagli enti locali per illustrare la propria attività ai cittadini, alle attività produttive, al terzo settore. L’obiettivo è quello di rendere leggibile uno strumento amministrativo complesso con un linguaggio comune capace di avvicinare la gente a fatti e numeri che li riguardano e che generalmente non conoscono”.
“Noi italiani – ha aggiunto Cesare Peruzzi, direttore della collana Percorsi comuni – mediamente siamo ignoranti in termini di conoscenza della Pubblica amministrazione e della finanza pubblica, perché a scuola non si studiano questi argomenti. Speriamo si ponga rimedio a questa situazione La collana Percorsi comuni vuole promuovere la presa di coscienza collettiva su temi cruciali riguardanti al gestione della cosa pubblica”. Per Peruzzi “il caro energia è destinato a pesare ancora pesantemente su cittadini, imprese e Pa”.
“Quello della crisi del caro energia – ha affermato Antonio Colaianni, direttore Finanza locale del ministero dell’Interno – Dipartimento Affari interni e territoriali – si aggiunge alla crisi già in atto negli enti locali. Gli enti hanno già adottato delle iniziative in merito e al momento riflessi negativi sul bilancio non ne riscontriamo, perché non abbiamo numeri diversi dall’ordinario”. “Così come è avvenuto con l’emergenza Covid – ha continuato Colaianni – il governo centrale è intervenuto massicciamente sostenendo i debiti con circa un miliardo di ristori per comuni città metropolitane e province e dovrebbe andare in porto un altro ristoro con la legge di Bilancio. Gli enti locali sono protagonisti del Pnrr e abbiamo tutti i comuni coinvolti con 4 linee di interventi su fondi gestiti dal Viminale, con 7094 soggetti attuatori. Tuttavia finita la parte burocratica nel 2023 inizia la parte attuativa del Pnrr che è molto più complessa”.
“Per il caro energia – ha ribadito Antonietta Fortini, dirigente Ragioneria generale dello Stato – il ruolo di attenzione è alto. Per i servizi ai cittadini gli enti locali hanno ricevuto circa un miliardo di risorse per il 2022 a cui si aggiungono 250 milioni. Si tratta di interventi sostanziali per garantire la tenuta di bilanci degli enti. Gli enti locali gestiranno dunque una grande mole delle risorse del Pnrr”. “Noi – ha ammesso Iacopo Cavallini, Dipartimento economia e Management – Università di Pisa – pensavamo e speravano di essere entrati in un periodo in cui gli enti locali potevano affrontare e risolvere le criticità esistenti da anni. Ora la prospettiva a breve e medio termine è di difficoltà che si ripercuoteranno anche sul sistema delle autonomie locali”.
“Non solo i cittadini – ha sottolineato – ma anche molti amministratori non capiscono i bilanci degli enti locali fino in fondo. La chiusura verso nuovi strumenti di programmazione ha prodotto un effetto ridicolo della proroga del piano al 31 dicembre a cui si riferisce”. “Per la Corte dei Conti occorre avvicinarsi alle indicazioni dell’Unione europea. Il Pnrr è un elemento di attenzione da parte di tutti gli organi di controllo rispetto all’amministrazione contabile e rappresenta un punto di svolta che si attendeva da tempo. La Corte ha la possibilità di dialogare direttamente con le amministrazioni ed è stata realizzata anche una griglia di monitoraggi che si sta evolvendo nel tempo”, ha detto Andrea Mazzillo, economista ed esperto di finanza locale presso la sezione Autonomie della Corte dei Conti.
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