Pmi: Fenimprese, dall’energia all’ambiente, futuro del Paese al centro assemblea nazionale
Roma, 26 set. (Labitalia) – Il 23 settembre si è svolta a Roma l’assemblea nazionale di FenImprese che, condotta dal giornalista Claudio Brachino e introdotta dall’inno d’Italia cantato da Annalisa Minetti, accompagnata sul palco dal presidente Luca Mancuso e dal direttore Andrea Esposito, si è strutturata in cinque talks: ‘Europa ed Italia quale futuro per le pmi’; ‘energia’; ‘economia e futuro’; ‘ambiente’; ‘pace’. E’ quanto annuncia una nota.
“Durante l’assise il direttore Andrea Esposito, in qualità di presidente dell’ente bilaterale Entebild che grazie alla sua presidenza sta crescendo tanto, ha presentato il centro studi FenImprese, struttura con attività scientifica autonoma e sistematica di indagine, analisi e ricerche su argomenti di carattere tecnico, economico e sociale il cui presidente, professor Antonello De Oto, ha annunciato il rinnovo di molti contratti nazionali del lavoro dell’associazione FenImprese quale parte datoriale”, spiega la nota.
Il finale dell’assemblea ha segnato “momenti importantissimi, tra i quali la nascita all’interno di FenImprese di Aisa (Associazione Imprese spettacolo e audiovisivi) presieduta dal Maestro Luciano Cannito che avrà il compito di tutelare un mondo spesso poco rappresentato e trascurato ma che riveste grande importanza in termini economici e sociali. Significative, inoltre, le premiazioni, consegnate dal presidente, dal direttore e dal coordinatore nazionale Simone Razionale, alla carriera di Marcel Vulpis, vice presidente Lega Pro, che siglato recentemente un’intesa con Fenimprese, Bruno Vettore, manager nel settore immobiliare, e Alfonso Lovito, direttore generale università E-campus, di tanti dirigenti nazionali e dei business partner”.
“L’assemblea -sottolinea ancora la nota- ha fornito molti spunti interessanti lanciati alla politica presente con l’auspicio di essere proposti al nuovo governo; il nostro Paese, infatti, possiede un patrimonio di democrazia ancora da valorizzare con numerosi i cambiamenti da compiere sul piano socio-culturale, del costume, e soprattutto dei ruolo politici e istituzionali, perché la potenzialità democratica e di qualità si traducano in forme vigorose e solide di crescita economica e in una mutazione di come politica e governi guardino ai fattori reali di crescita con scelte coraggiose che guardino al futuro e non al voto immediato”.
“Gli italiani che dovranno anche loro modificarsi -spiega ancora Fenimprese- dovranno sempre tener fermo il timone perché siano solo partiti davvero democratici, nella loro vita interna e nelle loro scelte internazionali, a governare il Paese. Ma il compito delle imprese di qualsiasi dimensione e di chi le rappresenta è di non piegarsi mai alle ragioni di questa o quella coalizione, questo o quel partito. Ci dobbiamo battere come non mai per la crescita, per quanto accidentata, lunga e ardimentosa sia l’acquisizione di questa cultura economica da parte dei partiti e delle istituzioni italiane”.
“Noi siamo le imprese italiane, noi siamo l’unico futuro, servono subito interventi per il caro energia, sulla riforma del fisco, su burocrazia e rimodulazione del reddito di cittadinanza”, conclude la nota di Fenimprese.
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