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Curdi: 10 anni fa vittoria Kobane contro jihadisti, Avs incontra delegazione Rojava

4 Marzo 2024

Roma, 4 mar. (Adnkronos) – Alcuni parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra guidati da Marco Grimaldi, insieme a Devis Dori, Francesca Ghirra e Tino Magni, a dieci anni dalla storica vittoria di Kobane contro l’esercito jihadista, hanno incontrato alla Camera una delegazione di esponenti del Rojava, lo Stato autonomo nell’est della Siria, 5 milioni di persone sul 33% del territorio siriano, composta da Abdulkerim Sabri Omer, rappresentate in Europa dell’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord-Est (Rojava), Noroz Khoja, portavoce delle Unità di Protezione delle donne e Medea Hasan, co-rappresentante del Rojava in Svizzera, interprete e accompagnatore della delegazione, Yilmaz Orkan, direttore Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia.

Grimaldi ha espresso solidarietà per “la dura Resistenza condotta da molti anni per difendere uno Stato autonomo multiconfessionale e multietnico e per il ruolo eroico condotto contro il terrorista jihadista”. Il vicepresidente di Avs alla Camera ha poi rimarcato “la consapevolezza dell’isolamento attuale del Rojava e per questo continueremo a chiedere il riconoscimento dello Stato autonomo da parte dell’Italia e della comunità internazionale”. La delegazione curda ha confermato “le difficili condizioni di vita per via dell’embargo e dei continui attacchi militari da parte della Turchia, intensificati con l’escalation israeliana contro Gaza, e che mirano ad una pulizia tecnica sul territorio del Rojava, senza voler risolvere il problema che hanno in patria, quello di 25 milioni di curdi cittadini del paese di Erdogan”. “Chiediamo all’Italia di fermare la Turchia e di mandare gli aiuti a noi direttamente, tramite la Mezza Luna Rossa, non tramite Damasco”, è la richiesta rivolto ai parlamentari italiani.

Altra questione spinosa quella dei jihadisti presenti sul territorio e quelli detenuti. “Abbiamo due vasti campi con 60 mila persone tra jihadisti di Daesh e le loro famiglie, molte donne -ha raccontato Noroz Khoja- sposano ragazzini di 12-13 anni per ricostruire legami familiari in vista del loro progetto di Califfato: ebbene sono una vera e propria mina per la quale chiediamo una soluzione dall’Europa, in particolare per i 12 mila terroristi del Daesh di diverse nazionalità nostri prigionieri: dovete aiutarci per garantire processi di un Tribunale internazionale”. “Dal 2019 abbiamo chiesto a molti Paesi europei ma non abbiamo avuto nulla -è l’appello finale- vi chiediamo di sostenerci, chiedete al vostro governo di fare dei passi concreti”.

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