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Dazi: Marattin, ‘accordo pessimo, ma il migliore possibile’

28 Luglio 2025

Roma, 28 lug. (Adnkronos) – “Risulta difficile dare un giudizio di insieme quando ancora su tanti elementi non si hanno informazioni precise. Uno su tutti: che succede al farmaceutico, che rappresenta il primo settore italiano di export negli Usa”. Così Lugi Marattin, deputato e Segretario del Partito Liberaldemocratico, in un post su social.

“Tuttavia si possono fare un po’ di considerazioni sparse”, prosegue Marattin, che aggiunge: “Il presidente Usa è una delle cose peggiori che siano capitate al mondo occidentale negli ultimi 30 anni: ha un atteggiamento imprevedibile, arrogante, si muove senza alcuna logica e quando ce l’ha è quella sbagliata. Interpreta la politica come una negoziazione di immobili di basso livello, e sta facendo danni immaginabili allo stesso concetto di “occidente”, con conseguenze che ne’ lui ne’ il suo “cerchio magico” riescono probabilmente neanche a capire”.

“Tuttavia, è stato eletto dai cittadini americani, e pure con una valanga di voti. Quindi è con questa situazione che dobbiamo fare i conti fino al 2028: con questo atteggiamento, con questa arroganza, con questa irrazionalità. C’è però chi dice a fronte di questo atteggiamento, avremmo dovuto rispondere con altrettanta durezza. ‘A brigante, brigante e mezzo’, si diceva una volta. Per quanto questo scenario sia affascinante per i nostri ego da macho, vale la pena rifletterci un po’”.

“L’Europa non ha – come ad esempio la Cina sulle terre rare – un asset negoziale in grado di soddisfare la condizione necessaria per questo genere di rappresaglie: fare male all’avversario -aggiunge Marattin- più di quanto ce ne faccia a noi stessi. Non ce l’ha perché da tempo l’economia europea ha scelto la strada della dipendenza energetica, col folle “no” al nucleare, e della mancanza di innovazione: se non inventi o produci cose nuove di cui il mondo ha bisogno, non hai vere armi negoziali). Qualsiasi “bazooka”, vero e presunto, che la Ue avesse messo in atto seguendo la politica del macho, avrebbe fatto molto peggio a lei stessa che a Trump. Perché i nostri mercati finanziari non sono integrati (e quindi più deboli, e quindi più esposti a crisi di panico), perché non abbiamo un safe asset unico che funga da bene rifugio in caso di tensioni forti, perché abbiamo scelto – non dotandoci di una governance decente – di essere il vaso di coccio della politica mondiale, tra i vasi di ferro cinese e americana”, sottolinea Marattin.

“Cosa vuol dire, che l’accordo raggiunto in Scozia è buono? No. È pessimo. Ma probabilmente era il migliore possibile. Per giudicarlo nella sua interezza non possiamo non attendere di sapere cosa succederà ai nostri due settori più importanti, farmaceutico e agroalimentare, su cui non si sa ancora nulla. Nel frattempo registriamo – rispetto alle ultime settimane – la diminuzione del dazio sulle automobili e l’incremento del 5% sulla maggior parte degli altri beni. Personalmente non mi impressionano le promesse sui 750 mld di energia acquistata in 3 anni o i 600 mld di investimenti in USA: si tratta di sparate che servono solo alla propaganda machista di Trump, probabilmente alla fine dei conti non avranno effetti pratici rilevanti. Del resto, avete detto no al nucleare? E allora l’energia da qualche parte dobbiamo comprarla”, prosegue Marattin.

“Quella che vi ho raccontato è una storia di un bullo pericoloso, ma senza supereroi a contrastarlo. Perché la triste verità è che per avere supereroi bisognava aver avuto il coraggio, in passato, di fare le scelte tali da permettere di farli nascere e crescere. Altrimenti serve solo a fare un po’ di scena consolatoria”, conclude Marattin.

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