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Gandolfo (Sirm): “Radiologi e Coni alle Olimpiadi 2026 per formare medici”

20 Giugno 2024

Milano, 20 giu. (Adnkronos Salute) – “Le Olimpiadi sono il momento massimo per l’attività sportiva. Questo progetto di collaborazione tra Sirm”, Società italiana di radiologia medica e interventistica, con il Coni”, il Comitato olimpico, in occasione di Milano-Cortina 2026, “si avvale del supporto di professionisti in termini di conoscenze tecnologiche, cliniche e radiologiche, per essere sempre all’altezza, nell’ambito multidisciplinare, di una diagnosi corretta e di un controllo anche della terapia, non solo nell’acuzie, ma anche nella fase riabilitativa”. Lo ha detto Nicoletta Gandolfo, presidente eletta di Sirm, all’Adnkronos, questa mattina al Milano in un incontro con la stampa nel corso del 51esimo Congresso nazionale della società scientifica, che si conclude domenica 23 giugno.

“Abbiamo 20 sezioni di studio, la maggior parte di patologia d’organo – aggiunge Gandolfo – con tantissimi professionisti che si mettono a disposizione per un’attività educazionale verso i medici dello sport, i fisiatri, con la collaborazione di altri professionisti – perché oggi non si va da nessuna parte se non si è in un team multidisciplinare – per venire incontro”, in prospettiva, “a quelli che sono gli infortuni dello sportivo della domenica”. Gli italiani “seguono tanto lo sport, ma hanno un’attività sportiva veramente molto bassa – osserva la specialista – Solo il 26% dei connazionali pratica sport e, se andiamo a vedere le donne, nel 2022 meno del 30% faceva attività sportiva, contro il 40% degli uomini. E’ importante favorire la cultura allo sport, ma bisogna essere anche di aiuto verso queste persone, in caso di infortunio, conoscendo non solo la patologia – in questo ci aiutano i clinici, e noi radiologi apprendiamo tantissimo da loro – ma anche per una diagnosi precoce, per curare al meglio e favorire una terapia riabilitativa più efficace”.

Nell’ambito di questo progetto Sirm-Coni, “noi contribuiamo comunque a diffondere quella che è la cultura dello sport – ribadisce la specialista – ma anche dell’attività fisica, che fa parte della prevenzione primaria e degli stili di vita sani. Ma per fare uno sport corretto bisogna anche sapere a che cosa si va incontro, cosa non si deve fare e, se succede” un infortunio, come intervenire. “L’attività sportiva – avverte Gandolfo – va calibrata rispetto all’età, alle proprie condizioni fisiche, al grado di allenamento che si ha: non si può pensare di stare sedentari tutta la settimana e poi andare a fare una pista nera, la più difficile che c’è, in prima battuta, la domenica. L’attività fisica è importante – conclude – ma deve essere graduale, costante e, ovviamente, anche eseguita sotto la supervisione di persone competenti”.

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